Le voci dal Cremlino sulla svolta diplomatica sull’Ucraina firmata da Erdogan: «Proporrà una soluzione a Putin»

Il presidente russo incontrerà l’omologo turco in Kazakistan domani 13 ottobre. Il diplomatico russo Yuri Ushakov si aspetta un «colloquio interessante e utile»

Mosca continua i bombardamenti su città e infrastrutture critiche ucraine. Kiev non ha intenzione di arrendersi, e prosegue la sua riconquista nei territori dell’est. Vladimir Putin ha avvertito che risponderà duramente ad altri «attacchi terroristici», come quello contro il Ponte di Kerch. Volodymyr Zelensky ha definito «impossibile» una pace con il presidente russo. Tuttavia, «mai dire mai». A infondere una leggera speranza è Yuri Ushakov, un consigliere diplomatico del Cremlino. Domani, 12 ottobre, ad Astana in Kazakistan il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan incontrerà Putin al summit della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica). «I turchi propongono una loro mediazione», ha detto Ushakov ai giornalisti e «probabilmente Erdoğan lo farà in modo ufficiale». Se dovessero iniziare i contatti tra Russia e Ucraina, questi avverranno su «territorio turco», ha concluso Ushakov che dice di aspettarsi ad Astana un «colloquio interessante e utile». A confermare la volontà da parte di Ankara di giocare ancora il ruolo di mediatore, come ha già fatto con la questione delle esportazioni del grano ucraino, è stato Ibrahim Kalin. Il portavoce di Erdoğan ha ribadito che la loro intenzione è quella di tenere la porta della diplomazia aperta. «Chi crede che non ci sia più terreno per la diplomazia, spesso ha torto», ha affermato Kalin citato da Sabah, «al contrario la diplomazia diventa addirittura più importante in tempi come questi».


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