TotalEnergies, la compagnia francese denunciata per complicità in crimini di guerra: «Ha dato carburante agli aerei russi»

Secondo l’accusa avrebbe fornito «indirettamente» materiale necessario per i bombardamenti

Le associazioni Darwin Climax Coalition, francese con sede a Bruxelles, e l’ucraina Razom We Stand hanno presentato una denuncia a Parigi per complicità in crimini di guerra contro TotalEnergies. L’accusa è di aver continuato a sfruttare un giacimento in Russia e di aver consentito la produzione di carburante che è stato poi utilizzato dagli aerei russi coinvolti nel conflitto in Ucraina. Una risposta da parte del colosso francese è stata pubblicata dall’agenzia Afp, che definisce le accuse «oltraggiose», «diffamatorie» e «infondate». Già ad agosto il quotidiano francese Le Monde aveva pubblicato un articolo basato su alcuni documenti e un’indagine condotta dall’ong Global Witness. Entrambe le associazioni hanno ricordato che, fino a settembre TotalEnergies deteneva il 49% della joint venture Terneftegaz, che gestisce il giacimento di Termokarstovoye, nell’estremo nord russo. L’altro 51% è del gruppo russo Novatek, di cui TotalEnergies è anche azionista al 19,4%. Secondo le accuse, quel giacimento di Termokarstovoye avrebbe fornito condensato di gas a una raffineria vicino a Omsk in Siberia, una di quelle dedicate alla produzione di carburante destinato agli aerei russi impegnati in Ucraina.


Le accuse

TotalEnergies era già stato criticato per il fatto di aver mantenuto quel giacimento in Russia dopo l’invasione del 24 febbraio, ma dopo la pubblicazione dell’articolo di Le Monde ha assicurato di non produrre «cherosene per l’esercito russo». Due giorni dopo, è stata annunciata la vendita del suo 49% di Terneftegaz a Novatek. Tuttavia, il fatto di aver continuato a sfruttare il giacimento di Termokarstovoye, secondo Darwin Climax Coalition e Razom We Stand «ha contribuito a fornire al governo russo i mezzi necessari per commettere crimini di guerra». Il carburante, sostengono, è stato «indirettamente utilizzato dalla Russia per perpetrare i bombardamenti contro la popolazione civile che hanno portato alla morte di almeno 5.587 persone». Inoltre, le associazioni ritengono che TotalEnergies non possa ignorare i forti legami di influenza tra Novatek e il regime russo. Gennady Timchenko, oligarca e amico intimo di Vladimir Putin, ha dovuto lasciare a marzo il consiglio di amministrazione del gruppo perché colpito dalle sanzioni europee. Sotto la scure delle sanzioni anche Leonid Mikhelson, ovvero il Ceo di Novatek.


Tutto «esportato all’estero»

Da parte sua, il colosso francese «confuta categoricamente tutte le accuse infondate di Global Witness», sostenendo che quanto prodotto a Terneftegaz era tutto materiale «esportato all’estero», quindi non usato dall’esercito russo. Per quanto riguarda l’accusa di complicità di crimini di guerra, TotalEnergies sottolinea che questo vuol dire «fornire un aiuto diretto a uno Stato che è l’autore dei crimini», cosa che sostiene non aver fatto. Darwin Climax Coalition e Razom We Stand hanno fatto notare che il concetto di complicità ha subito un’evoluzione giuridica e che quindi ora comprende anche attori che hanno contribuito in modo indiretto anche senza la prova di aver condiviso «il disegno dell’autore principale».

Leggi anche: