Soumahoro a Letta, Renzi e Conte: «Saliamo sulle navi dei migranti». La frecciata al Pd: «Venga anche chi ha cambiato idea sulla Libia»

Il deputato di Sinistra italiana è contrario al rinnovo del memorandum tra Italia e Libia, che nel 2017 era stato firmato dal governo Gentiloni. E proprio al partito di Enrico Letta lancia un appello rivolto «a chi ha cambiato idea»

Parte del neo deputato di Sinistra italiana Aboubarak Soumahoro la sfida ai partiti di centrosinistra, perché si schiarino con un gesto plateale contro la sottoscrizione del nuovo memorandum tra l’Italia e la Libia per la gestione dell’emergenza migratoria nel canale di Sicilia. Soumahoro dice di rivolgersi a tutti i partiti delle opposizioni, dal Pd al M5s, passando per Azione, Italia Viva e +Europa, perché vadano «sulle navi che salvano gli esseri umani nel Mediterraneo – dice il deputato – per far valere i principi di umanità racchiusi nella nostra bella e attuale Carta costituzionale». Secondo Soumahoro, la linea del governo Meloni rischia di non essere molto diversa da quella tenuta dal primo governo Conte, quando Matteo Salvini all’Interno, con l’attuale ministro Matteo Piantedosi all’epoca suo capo di gabinetto, avevano cercato di frenare gli sbarchi con i respingimenti, come ad esempio nel caso Diciotti. «In questo momento – dice Soumahoro – in cui alcuni ministri si apprestano a tenere sospese vite umane in mare, non si può solo continuare a parlare ma bisogna agire. Servono azioni risolutive e determinanti anche per fermare i disumani accordi libici». Il memorandum italo-libico era stato firmato nel 2017, quando al governo c’era il Pd Paolo Gentiloni e all’interno un altro big dem, Marco Minniti. Proprio al partito di Enrico Letta, Soumahoro lancia un appello: «Anche chi ha cambiato idea a proposito di quel memorandum, dopo averlo promosso, è ancora in tempo a schierarsi dalla parte giusta della Storia. Anche se gli annali della Storia riporteranno le loro firme indebili». Per l’ex sindacalista l’accordo con la Libia non dovrebbe essere rinnovato come chiedono anche «numerose associazioni del mondo laico e religioso. Come disse Martin Luther King: “Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla perché è giusta”. È arrivato il momento di fare la cosa giusta».


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