Resistono le multe ai No vax over 50: nel decreto manca (ancora) la modifica annunciata dal governo

Il congelamento delle multe per i non vaccinati era stato fatto trapelare nei giorni scorsi, ma non rientra tra gli emendamenti al Dl Aiuti ter depositati finora

Le multe ai no vax restano, almeno per ora. Il governo Meloni ha depositato oggi il proprio pacchetto di emendamenti al Dl Aiuti ter, che sarà discusso in commissione speciale alla Camera. Tra le quattro proposte di modifica, però, manca la misura annunciata sul congelamento delle multe per chi non è in regola con gli adempimenti vaccinali. Sulla proposta di modifica era già arrivato il via libera del ministero dell’Economia nei giorni scorsi e, secondo quanto riferisce l’Ansa, non è escluso che il tema sia trattato in un provvedimento successivo del governo. Lo stop alle multe per i no vax era stata fatta trapelare nei giorni scorsi da fonti vicine a Palazzo Chigi e aveva attirato forti critiche da parte delle opposizioni e non solo. L’allentamento della stretta sui non vaccinati, per esempio, è uno dei motivi che ha spinto alle dimissioni Letizia Moratti, ex assessora regionale al Welfare in Lombardia. «Registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini», ha dichiarato ieri Moratti motivando la sua scelta di rimettere le deleghe. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, sono poco meno di due milioni gli over 50 che tra aprile e agosto di quest’anno hanno ricevuto la comunicazione di avvio del processo sanzionatorio per non essersi sottoposti alla vaccinazione.


I quattro emendamenti

Il termine per la presentazione dei sub-emendamenti alle proposte di modifica è fissato per domani alle 14. Ma cosa prevedono le quattro proposte del governo Meloni? La prima trasferisce il decreto con cui l’ex premier Mario Draghi aveva prorogato il taglio delle accise sul carburante fino al 18 novembre. Il secondo emendamento riguarda il Fondo di garanzia per la prima casa e conferma la garanzia fino all’80% della quota capitale per le categorie prioritarie. In altre parole: giovani coppie, nuclei familiari mono-genitoriali con un figlio minore, residenti di alloggi psicoterapeutici Iacp e giovani under 36 con Isee sotto i 40 mila euro annui. La terza proposta di modifica riguarda il differimento di un anno – al 31 ottobre 2023 – della presentazione della domanda di adesione al cosiddetto «riversamento del credito d’imposta sulla ricerca e lo sviluppo», mentre l’ultimo emendamento riguarda le coperture delle domande di finanziamento presentate dalle imprese a Simest, società del gruppo Cassa depositi e prestiti dedicata all’internazionalizzazione delle aziende.


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