Il ministro Urso: «La transizione ecologica sia compatibile con l’industria»

«Il mio obiettivo è tutelare le imprese. Ci vuole graduazione negli interventi per il settore auto

«Bisogna essere consapevoli che di fronte all’emergenza energetica è necessario rendere la transizione ecologica compatibile con le pesanti ricadute sul tessuto produttivo». Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un’intervista a La Stampa oggi fissa i paletti del governo Meloni sulla trasformazione del sistema energetico italiano. «Il contesto oggi è molto diverso, in gioco c’è la nostra sicurezza energetica e per noi il faro è sempre l’interesse nazionale», aggiunge Urso. Che mentre in Egitto si svolge il summit Cop27 sul clima dice che la crisi energetica impone una frenata alla transizione ecologica. «Il mio obiettivo è tutelare le imprese. Dobbiamo essere consapevoli che, in questo scenario, la transizione ecologica va resa compatibile con i tempi di riconversione industriale. Ad esempio, con una graduazione degli interventi nel settore automobilistico, adattando i tempi di introduzione delle auto elettriche alle effettive possibilità produttive».


Riguardo i rincari energetici, Urso fa sapere che «come primo atto il governo ha destinato 31 miliardi e mezzo, tra quest’anno e il prossimo, per affrontare il caro energia. Soprattutto a sostegno delle imprese. Quelle più energivore, poi, riceveranno a costo calmierato la maggior parte dell’energia che riusciremo a produrre in più grazie allo sfruttamento dei nostri giacimenti di gas. Parliamo di aziende importanti per il made in Italy, dalla ceramica al vetro alla siderurgia. Inoltre, nell’ambito del nuovo comitato interministeriale con la Farnesina, metteremo in campo misure di compensazione per le imprese che più risentono della politica sanzionatoria nei confronti della Russia». Poi arriveranno le altre misure. «Sicuramente faremo altro con la legge di bilancio, sempre sul fronte delle imprese e del lavoro. Peraltro mercoledì incontriamo a Palazzo Chigi i sindacati. Ma la speranza è che il prezzo dell’energia non riprenda a salire».


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