Latina, verso il processo la prof che ha dato canne agli studenti: «Ci ha offerto anche cocaina»

Una ragazza racconta di essersi sentita male dopo aver fumato assieme alla prof. L’udienza preliminare si terrà il 25 gennaio

«Dopo pranzo la professoressa ha tirato fuori una canna e ha iniziato a fumare, per poi passarla ad alcuni studenti lì presenti». È questo quello che dichiara una ragazza 21enne di Roma agli investigatori della squadra mobile di Latina. Quando aveva 19 anni, la giovane frequentava il centro professionale di Formazione e Lavoro della provincia di Roma. La ragazza racconta che la professoressa Alessia Nisticò, 48enne di Aprilia e insegnante di laboratorio tecnico professionale di acconciatura avrebbe offerto a dei suoi studenti di fumare marijuana e – dopo aver accettato – una di loro si sarebbe sentita male. La vicenda ora è al vaglio degli inquirenti coordinati dal procuratore capo Giuseppe De Falco e il sostituto Giorgia Orlando. La donna dovrà ora rispondere al cospetto della giudice Giorgia Castriota nell’udienza preliminare del 25 gennaio, nella quale varrà stabilito se la docente verrà rinviata a giudizio.


Le testimonianze degli studenti

Il caso era nell’aria da tempo. Già nel 2020, la tutor della struttura aveva raccolto la denuncia di una studentessa 16enne, riporta la Repubblica. Secondo il racconto della ragazza, ora 19enne, nel luglio di due anni fa, la professoressa aveva ricevuto a casa propria un gruppo di studenti per preparare assieme un esame. Ad un certo punto la professoressa le avrebbe offerto una canna che lei ha accettato, ha raccontato la ragazza, piangendo, davanti al sostituto procuratore Orlando. A quel punto è sopraggiunto il padre, che l’ha rasserenata. La giovane, quindi, ha ripreso la storia. «Mi sembra che una delle mie compagne volesse fumare della cannabis» – ha detto al magistrato – «e chiedeva a noi se avevamo qualcosa». «A quel punto» – continua – «la Nisticò ha tirato fuori una canna e l’ha data a una delle mie compagne. Io ho fatto un tiro solo, mi ha iniziato a girare la testa». Viste le difficoltà della ragazza, la professoressa l’avrebbe subito soccorsa: «Mi ha tranquillizzata, mi ha messo un asciugamano bagnato dietro al collo e mi ha dato un bicchiere d’acqua. Poi mi sono ripresa». Gli ex compagni confermano la versione. «La professoressa in alcune circostanze raccontava alla classe di far uso di sostanze stupefacenti e di aver anche fatto uso di cocaina», ha detto uno. «Ricordo che dopo pranzo la professoressa ha tirato fuori una sigaretta fatta artigianalmente» – spiega un’altra ex studentessa – «dicendo che si trattava di una canna. Sempre la professoressa, dopo aver iniziato a fumare, chiese ai presenti se gradivano furmarla».


La versione della tutor

La squadra mobile ha raccolto anche la testimonianza della tutor, collega di Nisticò, che a sua volta ha rivelato la confidenza di uno studente. A una festa di fine anno a Terracina, la professoressa avrebbe offerto della polvere bianca al ragazzo. «A tale episodio non diedi peso» – ha detto la collega – «perché credevo fosse una voce infondata». È lo stesso protagonista del racconto a confermarlo in un audio inviato proprio alla prof che lo riporta: «Vabbè professoré ma che non si sapeva? Quanno semo fatti il Mak P 100 m’ha offerto un pallio di cocaina figlia bella, non penso sia ‘na cosa nuova che la Nisticò faceva ‘ste cose». Il ragazzo lo ribadisce anche di fronte agli inquirenti: «Mi chiese se volevamo andarci a fumare una sigaretta. Fu lì che mi chiese se volevo provare qualcosa che non era riconducibile a droghe leggere. Credo intendesse cocaina». Al momento la professoressa Nisticò continua a insegnare. Il giudice dovrà decidere se sospenderla dalla cattedra. Nel frattempo, a lasciare la scuola è stata proprio la tutor che ha raccolto le testimonianze degli studenti. Dopo aver accolto le confidenze, infatti, la donna è stata oggetto dello spionaggio di alcuni studenti, che seguivano i suoi movimenti e la fotografavano. Sotto le ruote della sua auto sono apparse schegge di vetro; sul parabrezza fiori calpestati.

Foto copertina: Elsa Olofsson da Flickr

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