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Pavia, studentessa universitaria disabile mangia in aula e viene cacciata

10 Novembre 2022 - 11:05 Redazione
La ragazza, paziente oncologica e quindi legalmente disabile al 100%, è stata mandata via dall'aula dove stava consumando il pasto portato da casa. Monta la rabbia degli studenti

Stava mangiando in un’aula dell’Università di Pavia una studentessa paziente oncologica, e per questo legalmente disabile al 100%, quando il personale del plesso le ha intimato di uscire immediatamente dall’aula. Per motivi di salute, la studentessa, che si era portata il pasto da casa, non poteva mangiare all’esterno, in quanto non può esporsi al freddo. La ragazza ha fatto presente il problema allo staff della portineria che l’ha costretta a uscire, ma a nulla è servito. Anzi, le è stato detto che se non avesse lasciato subito il suo posto nell’aula del polo San Tommaso avrebbero chiamato i carabinieri. Lo staff dell’Università è stato inflessibile di fronte all’evidente stato di salute cagionevole della studentessa, affermando di aver semplicemente applicato le regole. La studentessa ha segnalato il caso al Servizio assistenza ed integrazione studenti disabili dell’ateneo, ma al momento del loro intervento era già troppo tardi.

La protesta degli studenti

A darne notizia è il Giorno che riporta anche le dichiarazioni dell’Unione degli Universitari (Udu), i cui rappresentanti prendono il caso a esempio e lamentano la mancanza di direttive da parte del rettorato su dove consumare i pasti portati da casa. «Quanto successo ieri è di una gravità inaudita e dimostra un’insensibilità che non ci aspettavamo», dichiara Alessandro Miceli, segretario del Coordinamento per il diritto allo studio-Udu. «Da due anni chiediamo al rettore di trovare una soluzione per coloro che decidono di consumare la “schiscetta”. Speravamo che, almeno per i casi più gravi, il buonsenso spingesse a trovare una soluzione». Tuttavia «così non è», continua Miceli. «Ci chiediamo chi abbia preso la decisione di allontanare la studentessa. Il rettore o il dirigente sono stati informati? Per quale motivo l’ateneo non ha ancora dato indicazioni chiare sul consumo dei pasti, manco per le persone fragili? Senz’altro, questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso». Per discutere della questione la sigla sindacale ha convocato per oggi, 10 novembre, un presidio sotto il rettorato al fine di ottenere un incontro con i vertici dell’Università.

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