Zelensky esulta: «Cherson è nostra: i residenti abbattono i simboli russi». La festa ai primi soldati in città tra le lacrime – I video


«Cherson è nostra», ha dichiarato Volodymyr Zelensky nel consueto video serale sui suoi account social. Per il presidente dell’ucraina, l’11 novembre è una giornata storica. «Stiamo tornando Cherson. Per ora i nostri difensori si stanno avvicinando. Ma le unità speciali sono già in città. La gente di Cherson stava aspettando. Non hanno mai rinunciato all’Ucraina», spiega. Secondo quanto riporta Zelensky, nonostante Cherson non sia ancora completamente liberata, gli abitanti della città «stanno già rimuovendo i simboli russi dalle strade e dagli edifici e ogni traccia della permanenza degli occupanti». Il presidente ucraino si è poi rivolto al suo esercito ringraziando ogni soldato e tutte le unità delle Forze di Difesa che stanno operando a sud: «Grazie alle forze armate, all’intelligence, alla SBU, alla Guardia Nazionale, tutti coloro che hanno lavorato per la giornata di oggi nell’Oblast». Alle forze russe ha detto: «Vi troveremo comunque. L’unica possibilità di salvezza per voi è arrendervi alla prigionia ucraina. Garantiremo che sarete trattati in conformità con la legge e le norme internazionali».
I soldati arrivano in città
Un video diffuso sui social nelle scorse ore, mostrava le truppe di Kiev che strappano un poster che recitava «La Russia è qui per sempre» in una città vicino Cherson. Il video è stato diffuso dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, il quale ha replicato dicendo: «Beh, non proprio». Altri video stanno circolando sui social e mostrano i primi soldati ucraini arrivati nel centro della città di Cherson mentre vengono accolti da una folla di civili. Alcuni di questi mostrano diversi soldati in lacrime tra la gente nella piazza di Svobody. Altri si fanno selfie e altri ancora si abbracciano. In molti urlano «Szu», l’acronimo delle Forze armate ucraine, avvolte nella bandiera giallo-blu.
November 11, 2022
November 11, 2022
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