Esiste un progresso sostenibile? L’evento Audi con H-FARM per «rigenerare il pianeta» – Il video

Gli ospiti dell’evento hanno affrontato il tema da diversi punti di vista, ma con un unico obiettivo: ripensare la nostra relazione con la Terra

Cos’è il progresso? Come conciliare la necessità di un rendere un prodotto più veloce, più potente, più ricco di funzioni con l’attenzione per l’ambiente, per i lavoratori di un’azienda, per i consumatori del prodotto e per chi seguirà i nostri passi dopo di noi? Di questo si è discusso all’evento Re-generate Planet, uno degli eventi promossi da Audi sulle sfide che la tecnologia deve affrontare per tenere il passo con il mondo contemporaneo, a cui noi di Open eravamo invitati. L’evento – il secondo, dopo il Re-generate Lives dello scorso luglio – si è tenuto il 9 novembre al campus di H-FARM, a Roncade, il più grande polo d’innovazione d’Europa, a due passi da Venezia. E non è un caso che il luogo scelto sia stato proprio questo: una superficie complessiva di 51 ettari, di cui oltre 40 destinati a parco e zona boschiva, nel Area Naturale del fiume Sile.


Il viaggio verso la rigenerazione

Gli ospiti

Sul palco si sono avvicendati numerosi ospiti. Il primo è stato Tim Miksche, direttore dell’hub di incubazione di idee e progetti di Audi che lavora per sviluppare soluzioni innovative coordinando creativi, startup e partner tecnologici. L’obiettivo è immaginare il futuro della mobilità premium per rigenerare il pianeta e la società. A moderare l’incontro c’era lo scrittore Michele Dalai, che ha introdotto gli interventi della filosofa Maura Gancitano e del divulgatore scientifico e astronomico Adrian Fartade. Assieme a loro c’erano anche Fabrizio Longo, brand director di Audi Italia, e Francesco Morace, fondatore del Future Concept Lab. 


H-FARM | Da sx a dx: Maura Gancitano, Adrian Fartade, Fabrizio Longo, Francesco Morace, e Tim Miksche al Re-genearate Planet

Cos’è la rigenerazione?

Ogni ospite ha portato sul palco la propria visione di rigenerazione. Maura Gancitano ha accompagnato il pubblico e gli ospiti in un viaggio filosofico nel futuro. Una missione etica verso le prossime generazioni, per immaginare nuovi modelli di business rispettosi del pianeta e delle persone. Adrian Fartade, invece, è partito dall’universo, lo stesso che lui racconta ogni giorno su YouTube, per guardare alla Terra con la giusta prospettiva, e imparare così ad abitarla in maniera rispettosa. Perché è fondamentale prenderci cura di quello che abbiamo – ha detto il divulgatore – prima di partire all’esplorazione di nuovi pianeti. Infine, Fabrizio Longo ha parlato dell’importanza di includere i giovani in questo processo: la rigenerazione parte proprio dai loro ideali, dalla loro sensibilità, da ciò che le nuove generazioni hanno a cuore. Tanti punti di vista per un solo obiettivo: rigenerare il pianeta ripensando la nostra relazione con la Terra. «Abbiamo bisogno di visione, coraggio e di utopie realizzabili», ha detto sul palco il sociologo e saggista Francesco Morace. Ma c’è bisogno di maggior consapevolezza, da parte delle aziende, dei consumatori, degli utenti e dei cittadini. Una consapevolezza che scaturisce dalla forza dell’innovazione e che traccia il percorso da seguire, ponendo di fronte nuove sfide.

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