Tutto il mondo politico, avversari compresi, ha ricordato la figura di Roberto Maroni nel giorno della sua scomparsa ieri a 67 anni con parole di stima e rispetto. Ma la nota stonatissima è arrivata comunque dal mondo ultras, in particolare dai tifosi organizzati del Napoli, che nel corso della scorsa notte hanno esposto uno striscione vergognoso contro l’ex ministro dell’Interno. Proprio da capo del Viminale nel 2009, Maroni aveva introdotto la tessera del tifoso e provato in anni difficili a dare una serie di regole ai gruppi ultras e a chi frequentava gli stadi, perché questi tornassero accessibili a tutti e non più terra di nessuno e scenari di scontri e violenze. Misure mai accettate dal mondo ultras, che ancora oggi torna a protestare davanti alla morte dell’ex ministro leghista con la scritta: «Volevi vederci morti, ma noi abbiamo visto morire te. Mai tesserati». Sul caso sarebbe stata aperta un’indagine conoscitiva della Digos. Protesta la Lega campana che in una nota ha espresso «profonda amarezza e vergogna per il disgustoso striscione», esposto da quella che indubbiamente è «sempre più una minoranza di un tifo organizzato che oggi, dopo questo gesto, si allontana dai successi della squadra e di un pubblico che, invece, ha sempre onorato con passione inconfondibile i valori dello sport».
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