Nelle ultime settimane è cambiato l’atteggiamento degli americani alle prese con la rivolta in Iran. A seguito di una lunga fase di cautela, Washington si è schierata in modo plateale in favore del cambio di regime e ha applicato nuove sanzioni ai danni degli Ayatollah. Questo cambio di prospettiva degli Usa è dovuto al fatto che prima a Washington conveniva avere un rapporto con la Repubblica Islamica con la quale trattava a Vienna il suo programma nucleare. Ora, però, questi colloqui si sono sfilacciati e nella guerra in Ucraina si è aggiunto l’intervento dell’Iran tramite la fornitura di droni in favore della Russia. Due elementi che hanno portato gli States a cambiare approccio. Questo cambio, però, può provocare «conseguenze inaspettate», avvisa Dario Fabbri nella nuova puntata della video-rubrica La nota sul mondo che cambia. In primo luogo, potrebbe spingere il regime iraniano verso la bomba atomica e la sua realizzazione. In secondo luogo, qualora ci fosse un rovesciamento del regime di Teheran, questo potrebbe essere non filo occidentale e non pan-islamico, ma pan-persiano.
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