Il paradosso del gas: il governo spera nell’aumento dei prezzi per risparmiare 4 miliardi di euro

Nei mesi scorsi l’Italia ha acquistato il gas a un prezzo più elevato di quello attuale, e se lo rivendesse ai consumatori oggi ci andrebbe a perdere: ecco perché deve sperare che torni a crescere

Mentre le famiglie e le imprese italiane cercano di rispondere all’aumento delle bollette riducendo i consumi e intaccando i risparmi, mentre in Europa si fatica a trovare una soluzione comune con l’introduzione di un tetto agli aumenti e mentre lo stesso governo deve impegnare circa 21 miliardi di euro in manovra per contrastare il caro energia, il ministro Giorgetti si trova a dover risolvere un paradosso. Negli ultimi mesi l’Italia ha acquistato il gas di cui aveva bisogno a un prezzo medio più alto del solito. Per legge, avrebbe dovuto rivenderlo ai consumatori entro la fine dell’anno ma nel frattempo il prezzo è sensibilmente diminuito e ciò avrebbe causato una minusvalenza di 4 miliardi di euro. Il ministero dell’Economia ha intanto levato l’obbligo di vendita entro il 31 dicembre, e ora si trova a sperare che nelle prossime settimane il costo del gas torni a crescere, così da poterlo rivendere a un prezzo più alto per i consumatori ma «meno penalizzanti per la finanza pubblica», dice Giorgetti. Il governo in questo scommette però contro se stesso. Da una parte deve sperare in un aumento del prezzo del gas per riassorbire quei 4 miliardi di euro. Dall’altra però, se i prezzi dovessero tornare a correre troppo velocemente, si troverebbe a dover rimborsare tra il 35 e il 45 per cento dell’aumento in bolletta per le aziende energivore, così come previsto in manovra, andando comunque ad appesantire la spesa pubblica.


Foto di copertina: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI


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