Gas, la proposta Ue: «Sì al price cap ma solo in circostanze eccezionali»

Nel documento presentato dalla Commissione europea agli ambasciatori, le condizioni per ricorrere al tetto del prezzo. Assente il riferimento alla quota da adottare, Paesi a confronto nelle prossime ore

Poche ore fa la Commissione europea ha presentato agli ambasciatori Ue l’idea di meccanismo che dovrebbe correggere l’attuale mercato del gas: secondo il documento visionato da Ansa il tetto al prezzo sarà previsto «solo in caso di aumenti eccezionali» e nel caso in cui il picco del prezzo sul mercato europeo (Ttf) «non corrisponda ad un analogo aumento sul mercato mondiale di riferimento, cioè su quello del gas liquefatto». Poche settimane fa la Commissione aveva presentato una bozza di pacchetto di misure contro il caro energia che parlava di «un price cap dinamico e temporaneo al gas», al fine di evitare «l’eccessiva volatilità dei prezzi e prevenire picchi estremi sul mercato dei derivati energetici». Una prudenza che ora viene confermata dal documento ufficiale presentato poche ore fa dalla Commissione e che ribadisce l’esclusività delle condizioni di ricorso a un tetto del prezzo. A proposito della quota precisa che farebbe scattare il meccanismo, nel testo attualmente non comparirebbe alcun riferimento. Toccherà quindi ai Paesi membri discuterne nelle prossime ore, insieme alla stessa valutazione sul meccanismo proposto dalla Commissione guidata da Ursula von der Leyen.


«Il price cap deve servire per evitare gravi rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento», si legge nel documento, «e agire come uno strumento efficace contro episodi di prezzi del gas straordinariamente elevati». L’Ue sottolinea dunque il carattere totalmente eccezionale del ricorso al tetto del prezzo, indicando «l’enorme aumento dei prezzi nel mese di agosto 2022» come riferimento per definire i livelli di prezzo ai quali potrebbe essere attivato il meccanismo di correzione del mercato. Intanto sulla questione i Paesi Ue continuano a essere divisi. Se da un lato il fronte dei territori più dipendenti dal gas russo, con la Germania in testa, si oppone al meccanismo, dall’altro anche chi è favorevole, tra cui l’Italia, si scontra sul tipo di tetto da utilizzare. I rappresentanti discuteranno della proposta nelle prossime ore e molto probabilmente anche venerdì 18 novembre. Nei giorni scorsi la Commissione ha sottolineato la necessità di «vedere un accordo» prima di presentare una vera e propria proposta legislativa. Proposta che nel migliore dei casi potrebbe arrivare non prima di mercoledì 23, alla vigilia del Consiglio straordinario Energia Ue.


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