Accordo lontano sul gas al Consiglio Ue, accelerazione su price cap dopo pressing di Draghi: ma è stallo sulla bozza

Rischia di slittare a notte fonda la discussione al vertice Ue sul tetto al prezzo del metano che vede ancora contrari diversi Paesi del Nord Europa. L’Italia è riuscita almeno a ottenere l’impegno di attuare la misura «immediatamente»

Emergenza energetica, crisi economica e guerra in Ucraina, ma anche sanzioni all’Iran per il sostegno militare a Mosca e relazioni con la Cina. Sono questi i temi di discussione al Consiglio europeo, riunitosi oggi – giovedì, 20 ottobre – a Bruxelles. Ma il dossier destinato a dominare il vertice è quello relativo alle misure per frenare l’aumento dei prezzi dell’energia in Europa, sul quale i 27 Paesi membri non sembrano – ancora – aver trovato l’intesa. Da quanto si apprende, nella sezione relativa alla proposta di un price cap temporaneo e dinamico della bozza conclusiva, è stato definitivamente tolto il verbo «esaminare». La proposta di tetto al prezzo del gas dinamico – sostenuta dall’Italia e formulata dalla Commissione europea nel pacchetto di misure presentato dalla presidente Ursula von der Leyen, il 18 ottobre scorso – continua ad essere osteggiata da Germania, nonché da Olanda, Danimarca, Austria e Svezia. L’obiettivo dell’Unione europea con questa proposta, era quello di fissare un massimale di prezzo infragionarliero al gas e franare, così, le speculazioni. Ma al vertice europeo, in corso a Bruxelles, appare lontana l’intesa tra i Paesi. Quello che, però, per Roma sembra essere un primo segnale positivo – ma insufficiente, secondi fonti diplomatiche – riguarda la dicitura «immediatamente», sempre nella bozza di conclusioni, vicino alla voce relativa a un price cap nelle transizioni del gas naturale allo scopo, così, di limitare i prezzi. Il premier uscente Mario Draghi, nell’intervento al suo ultimo Consiglio europeo, ha sottolineato – secondo fonti europee, citate da Ansa – la necessità di agire in tempi rapidi sulla questione del gas. «Agire subito, mantenendo l’unità dell’Ue e preservare il mercato unico», ha detto. In particolare, due sono le misure citate da Draghi a Bruxelles, su cui i Paesi membri devono agire: una forma di price cap e uno strumento di solidarietà come lo Sure sull’energia.


Quella di oggi, sarà dunque «una notte di drafting», hanno spiegato alcune fonti europee, in attesa di un accordo che per molti Paesi del Nord, potrebbe non arrivare. L’Europa divisa, intanto, fa volare le quotazioni di gas sul mercato. Per la prima volta dopo settimane, il prezzo del gas torna a crescere a doppia cifra sul mercato europeo. L’indice Ttf, è infatti, risalito fino a 125 euro al megawattora guadagnando oltre l’11 per cento rispetto alla chiusura di ieri, mercoledì 19 ottobre. Secondo gli operatori la ragione è da ricercare nelle discussioni in corso all’interno della due giorni di trattative dei Paesi Ue al Consiglio europeo.


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