La linea di Draghi all’ultimo Consiglio Ue: «Condanna unita a Mosca: stiamo con Kiev». Verso lo scontro sul gas

Il nodo ancora da sciogliere a Bruxelles sarà quello del «tetto dinamico al prezzo del gas» su cui per il momento ci sono solo 15 Paesi favorevoli

Il Consiglio Europeo mira a «riaffermare l’unità dei 27 stati membri nel condannare il recente intensificarsi degli attacchi da parte russa e nel sostenere l’indipendenza, l’integrità territoriale e la sovranità dell’Ucraina». Così recita la relazione del presidente del Consiglio Mario Draghi che ribadisce vicinanza al popolo di Kiev e precisa come il sostegno all’Ucraina comprenda la dimensione politica, finanziaria, militare, umanitaria e giuridica. In questo senso l’attuazione delle sanzioni non subirà interruzioni, così come «il contributo alla piena attuazione delle iniziative internazionali volte ad assicurare l’esportazione di grano ucraino».


La proposta del «corridoio dinamico del prezzo»

Nella relazione emerge anche come un gruppo di 15 Stati membri sia favorevole all’idea proposta dal nostro Paese di istituire il cosiddetto «corridoio dinamico del prezzo», ovvero un tetto al prezzo del gas modificabile intorno ai livelli reali di domanda e offerta. Mentre una minoranza, tra cui Germania e Paesi Bassi, è contraria «perché teme possa limitare i flussi di gas verso l’Ue». Per Draghi, invece, si tratta di una misura da rendere operativa nell’immediato. Infine, il Consiglio Europeo ha in programma di «intensificare la cooperazione tra Stati Membri nella protezione delle infrastrutture critiche, dimensione ormai cruciale della guerra “ibrida”, come dimostrano i recenti sabotaggi ai gasdotti “Nord Stream” I e II».


Un nuovo strumento per aiutare famiglie e imprese

Sul fronte della riduzione dei prezzi del gas, il premier italiano continua porre come prioritari «il rafforzamento della sicurezza degli approvvigionamenti, la promozione degli acquisti congiunti, lo sviluppo delle rinnovabili e delle infrastrutture». In aggiunta propone ai mercati energetici anche misure di medio-lungo termine, quali «lo sviluppo di un benchmark di riferimento alternativo al TTF, maggiore trasparenza nei mercati energetici e interventi di decoupling». Oltre a corridoio dinamico del prezzo, Draghi propone anche di istituire un nuovo strumento europeo, ispirato al modello SURE, che permette agli Stati membri di aiutare famiglie e imprese a costi agevolati, finanziandosi tramite prestiti europei. Una proposta che è appoggiata, al momento, dalla Francia e che – scrive Draghi – «garantirebbe inoltre il mantenimento di pari condizioni all’interno del mercato unico, che rischia di essere distorto in presenza di sussidi diversi fra Paesi».

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