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Price cap dinamico, nuovo indice per il Gnl, acquisto comune: la proposta Ue contro il caro-energia

18 Ottobre 2022 - 16:20 Gianluca Brambilla
La presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha illustrato la strategia di Bruxelles: «Tagliati due terzi del gas russo, ma siamo pronti per l'inverno»

Acquisti comuni di gas, price cap dinamico e un nuovo indice per il gas liquefatto, complementare a quello del mercato di Amsterdam. Queste sono solo alcune delle proposte formulate oggi dalla Commissione Europea in risposta alla crisi energetica. Il nuovo pacchetto di misure, su cui si confronteranno i ministri dell’Energia al prossimo vertice in programma per giovedì 20 ottobre, è stato presentato oggi dalla presidente Ursula von der Leyen e dalle commissarie Kadri Simson e Mairead McGuinness. «Sono convinta che i leader mostreranno unità. Vedo un ampio sostegno per la domanda aggregata e gli acquisti comuni, per i risparmi e l’efficienza e vedo un sostegno sulla condivisione», ha detto oggi la presidente della Commissione. Sul price cap europeo continuano a pesare i dubbi di Germania e Olanda, anche se von der Leyen resta ottimista: «Sul tetto al prezzo è stato difficile, ma più articoliamo i dettagli più riusciamo a convincere gli Stati membri a lavorare con noi – ha spiegato -. Ora i tempi sono maturi ed è importante procedere con un segnale chiaro».

Acquisti congiunti di gas

La nuova proposta dell’esecutivo Ue si basa su quattro punti principali: l’acquisto congiunto di gas, l’abbassamento dei prezzi del gas, la riforma (parziale) del mercato dell’energia e la solidarietà tra i Paesi Ue. Il primo punto è forse il più importante: al posto di lasciare che gli Stati membri si facciano concorrenza nell’acquisto di gas dall’estero, la Commissione vuole introdurre i dispositivi legali per permettere l’acquisto congiunto di gas. Un primo strumento per raggiungere questo obiettivo è la creazione di un consorzio dedicato alle aziende energetiche dei diversi Paesi europei, a cui si potrà aderire su base volontaria. Ciascun Paese, poi, avrà l’obbligo di partecipare all’acquisto congiunto di gas per riempire almeno il 15% dei suoi stoccaggi.

Il price cap dinamico e il nuovo indice per il Gnl

La seconda misura proposta dalla Commissione riguarda la separazione del prezzo del gas che arriva via tubo da quello che arriva via nave, il gas naturale liquefatto (Gnl). L’intenzione dell’esecutivo di Bruxelles è di creare un indice complementare al Ttf di Amsterdam, che, spiega von der Leyen, «non riflette più la vera situazione del mercato». Per arrivare alla creazione di questo nuovo indice, però, servirà ancora tempo. Nel frattempo, l’Unione Europea propone di introdurre un price cap dinamico (e temporaneo), che possa fissare un massimale di prezzo infragiornaliero e frenare le speculazioni. Resta sul tavolo anche l’ipotesi di un tetto al prezzo del gas usato per generare elettricità. Finora la Spagna è stato l’unico Paese europeo a introdurre questa misura. Il successo dell’iniziativa, però, sembra aver convinto von der Leyen: «Questo strumento merita un ulteriore approfondimento e un’introduzione a livello europeo», ha annunciato la presidente dell’esecutivo Ue.

La solidarietà europea

Di fronte alla crisi energetica, poi, nessuno Stato europeo può farcela da solo. Per questo, spiega la presidente della Commissione Ue, «la solidarietà rappresenta la nostra migliore polizza assicurativa in questo momento». Alcune norme che regolano la solidarietà tra i Paesi europei già esistono, ma rischiano di non essere sufficienti. Su 40 possibili accordi, soltanto sei sono stati firmati. Per questo, von der Leyen ha proposto di introdurre nuove regole in grado di attivare automaticamente i meccanismi di solidarietà «quando non c’è un accordo bilaterale in atto tra i Paesi». In caso di emergenza, poi, questi meccanismi diventeranno obbligatori e determineranno «come verrà distribuito il gas» all’interno dell’Unione «e a che prezzo». Per il prossimo inverno, però, non ci dovrebbe essere nessun rischio. «Gli impianti di stoccaggio di gas in Europa sono al 92% – ha spiegato von der Leyen -. La quota russa del gas via gasdotto è scesa al 9% e due terzi delle forniture russe sono stati tagliati. Grazie a tutto questo siamo preparati per affrontare l’inverno».

Foto di copertina: EPA / STEPHANIE LECOCQ | La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, a una conferenza stampa a Bruxelles del 28 settembre 2022

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