Cina, la protesta di centinaia di studenti a Pechino contro le restrizioni Covid: «Vogliamo la libertà»

Un testimone ha raccontato all’Afp che avrebbero partecipato alle proteste fino a 300 tra ragazzi e ragazze

Al clima di crescente insofferenza nei confronti delle draconiane misure del governo cinese per il contenimento del Covid-19, si è aggiunta anche la voce degli studenti. Centinaia di iscritti all’Università Tsinghua di Pechino avrebbero partecipato oggi a una protesta contro le restrizioni. «Alle 11:30 (le 4:30 in Italia) gli studenti hanno iniziato a mostrare dei cartelli all’ingresso della mensa, poi si sono aggiunte sempre più persone. Ora ci sono dalle 200 alle 300 persone. Abbiamo cantato l’inno nazionale e l’Internazionale e abbiamo gridato ‘la libertà prevarrà‘, ‘no ai test PCR, vogliamo il cibo‘, ‘no al confino, vogliamo la libertà‘», ha raccontato un testimone all’agenzia di stampa Afp.


Lo studente ha inoltre raccontato che una studentessa ha iniziato reggendo un foglio di carta bianca – un gesto che è diventato il simbolo della protesta contro la censura in Cina – ed è stata raggiunta da altre donne. I manifestanti avrebbero iniziato a intonare cori che invocavano «democrazia e stato di diritto, libertà di espressione». Il testimone ha aggiunto che il vice segretario del Partito Comunista dell’università stava parlando con gli studenti e che molti avevano iniziato ad andarsene, mentre la polizia non era ancora arrivata. Tra i vari materiali video che circolano online, attribuiti alla protesta in corso, ve n’è uno che riprende una giovane ragazza circondata da una folla di persone che grida: «Questa non è una vita normale, ne abbiamo abbastanza. La nostra vita non era così prima!».


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