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Estonia, entra in circolazione la moneta da 2 euro dedicata all’Ucraina. La premier Kallas: «È un promemoria nella lotta per la libertà e per il futuro nell’Ue di Kiev»

29 Novembre 2022 - 22:28 Maria Pia Mazza
Il presidente della Banca centrale estone: «Questa moneta ricorda alle persone che la libertà è il valore più alto e ha un prezzo molto alto. Kiev sta combattendo una guerra a costo della vita del proprio popolo per i valori condivisi dall'Ue e sta a noi continuare a sostenerla»

Una giovane donna che protegge un uccellino tra le mani, con una spiga di grano sullo sfondo e la scritta Slava Ukraini. È il soggetto che appare sulla nuova moneta da 2 euro che da oggi, 29 novembre, è entrata ufficialmente in circolazione in Estonia, come gesto simbolico di solidarietà di sostegno all’Ucraina, a seguito della guerra scatenata da Mosca contro Kiev. Il disegno presente sulla moneta è stato realizzato da una studentessa dell’Accademia delle Belle Arti, Daria Titova, originaria di Kharkiv e rifugiatasi nel Paese baltico. La premier estone Kaja Kallas, spiegando che la moneta rappresenta «un promemoria quotidiano nella lotta per la libertà dell’Ucraina e del suo futuro nell’Unione Europea», in occasione della presentazione della nuova moneta lo scorso 8 luglio, aveva annunciato che almeno 40mila esemplari, su un totale di 2 milioni di monete coniate con questa effigie sarebbero state vendute a parte, in confezioni separate vendute al prezzo di 18 euro. Il ricavato verrà devoluto alla Banca Centrale ucraina. Madis Müller, il governatore dell’Eesti Pank (la Banca centrale dell’Estonia) quest’oggi ha dichiarato: «La moneta da 2 euro dedicata all’Ucraina inizierà da oggi a raggiungere le persone in tutta l’Estonia e arriverà anche altrove in tutta l’Unione Europea attraverso gli scambi commerciali. Questa moneta ricorda alle persone che la libertà è il valore più alto e ha un prezzo molto alto. L’Ucraina sta attualmente combattendo una guerra a costo della vita del proprio popolo per i valori condivisi dello spazio culturale europeo, e sta a noi continuare a sostenerla in questo».

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