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Droga dello stupro in cambio di favori sessuali. Il racconto di Federico: «I miei clienti? Politici, giornalisti e anche un prete»

02 Dicembre 2022 - 10:22 Redazione
La testimonianza di un pusher 30enne indagato nella maxi inchiesta sul Gbl e i chemsex party

Sesso, droga e alcol: ecco la vita di molti parlamentari, architetti e esponenti delle forze dell’ordine. A raccontarlo è Federico, uno degli indagati della maxi inchiesta della Polaria sul Gbl (conosciuta come droga dello stupro) e i chemsex party a Roma e in altre città. «Come vedere la prima scena di Suburra. Un chill è durato tre giorni e alla fine sembravo uno zombie. Non si dorme, si mangia pochissimo», spiega il 30enne a Repubblica che è stato fermato all’aeroporto di Fiumicino trovato con 40 grammi di mefredone dentro la valigia. Racconta che nei chill la droga non si pagava, ma veniva data in cambio di rapporti sessuali. «Era il periodo pre-pandemia, nel 2019. Le case messe a disposizione erano di chi spacciava. Si tratta di personaggi molto facoltosi: architetti, giornalisti, politici di cui non conosco i nomi, avvocati e anche il parroco di una chiesa, portaborse di parlamentari e tantissimi medici», spiega. Tra questi spiccano anche esponenti delle forze dell’ordine. Dove? A Trastevere, Piazza della Repubblica e Monti.

«Il segreto di Fatima» dietro ai festini

Federico sarebbe entrato nel giro in un periodo delicato della sua vita: il padre gli aveva rivelato di essere un figlio illegittimo ed era «sotto shock». «Darmi per drogarmi non mi faceva stare bene, ho conservato un po’ del mio pudore. I chill erano il pretesto per farsi in cambio di sesso e non il contrario», ci tiene a sottolineare. Ma poi in questo percorso ha scoperto ciò che più di tutto non va rivelato. «Ho conosciuto chi forniva le sostanze stupefacenti a prezzo di stock. È il segreto che non si deve rivelare altrimenti finisce che spacciano tutti. E dal quel momento mi sono attivato. A Barcellona ho conosciuto i fornitori. Facevo trasferte tra Olanda e Spagna con cadenza trimestrale. Da Rotterdam imbarcavo il Gbl». Poi, però, il 30enne è stato fermato perché gli hanno trovato la droga. Ha iniziato un percorso di disintossicazione e sta scrivendo un libro.

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