Lo scambio di prigionieri sfumato per Putin, il retroscena: così voleva liberare un killer russo arrestato in Germania

La Federazione russa sarebbe stata disposta a rilasciare l’ex marine Paul Whelan, arrestato nel 2018 con l’accusa di essere una spia, in cambio di Vadim Krasikov, condannato all’ergastolo in Germania per aver ucciso un militante ceceno in un parco a Berlino

Uno scambio simile a quello che ha permesso alla cestista americana Brittney Griner di tornare negli Stati Uniti sarebbe stato sul tavolo delle trattative tra Washington e Mosca. Come riporta il New York Times, la Federazione russa sarebbe stata disposta a rilasciare l’ex marine Paul Whelan, arrestato nel 2018 con l’accusa di essere una spia, in cambio di Vadim Krasikov, condannato all’ergastolo in Germania per aver ucciso alla luce del giorno un militante ceceno in un parco a Berlino, per conto dell’intelligence russa. I funzionari americani – come riporta il Nyt – avrebbero contattato la loro controparte tedesca per provare a raggiungere un accordo, ma l’amministrazione Biden, si legge, non era rimasta sorpresa quanto si è vista rifiutare la proposta. Condannato all’ergastolo, Krasikov infatti non è sotto la custodia degli Stati Uniti e non poteva essere dunque ceduto a Mosca. Mentre Griner è atterrata oggi, venerdì 9 dicembre, all’aeroporto Kelly Field di San Antonio in Texas, Paul Whelan – 52 anni, origini canadesi ma cittadinanza statunitense e britannica – per il momento rimarrà in carcere nonostante le promesse del presidente Usa su una sua possibile scarcerazione. «Non ci siamo dimenticati di Paul Whelan, che è detenuto ingiustamente in Russia da anni. Continueremo a negoziare per il suo rilascio. Lo garantisco ai suoi familiari», ha detto Biden in conferenza stampa. Paul Whelan fu arrestato nel 2018 in un hotel a Mosca, accusato di essere una spia. Nel 2020 è stato condannato a 16 anni di carcere per spionaggio. Ma ora Putin si è detto aperto a nuovi possibili scambi di prigionieri e la Casa Bianca ha risposto che è pronta a «lavorare attivamente attraverso i nostri canali». Nonostante la guerra, quindi, i canali restano aperti, ma i colloqui tra Mosca e Washington sullo scambio di prigionieri per il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov non rappresentano «un passo verso il superamento della crisi delle relazioni bilaterali, che restano pessime».


Foto copertina: ANSA/YURI KOCHETKOV | Paul Whelan, ex marine detenuto in Russia


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