Svolta nel giallo di Alice Neri morta carbonizzata, l’ipotesi sul principale sospettato fuggito all’estero

Si tratta di un 29enne di origini tunisine, irregolare in Italia e destinatario di un’espulsione ed è indagato per omicidio e distruzione di cadavere

Svolta nel caso di di Alice Neri, la 32enne trovata carbonizzata nella sua auto lo scorso 18 novembre a Concordia, in provincia di Modena. Il principale sospettato di essere il suo assassino è stato individuato, ma si troverebbe all’estero e le autorità stanno lavorando per catturarlo. Si tratta di un 29enne di origini tunisine, irregolare in Italia e destinatario di un’espulsione. In queste ore è stata perquisita la sua abitazione nel Modenese. L’uomo, che è stato informato della perquisizione dall’avvocato d’ufficio, Roberta Vicini, abita vicino al luogo del ritrovamento del cadavere della 32enne. Allo stato attuale delle indagini, gli inquirenti ipotizzano che l’indagato fosse presente nel bar quando Alice si era incontrata con un collega giovedì 17 novembre. Quel giorno sarebbe poi salito nella macchina della vittima e l’avrebbe diretta verso il luogo dell’omicidio. Non sono ancora chiari i motivi, ma sembrerebbe che i due non si conoscessero. Il giorno dopo il delitto, il giovane sarebbe fuggito. Ora, secondo quanto si apprende risulta essere il terzo indagato, oltre al marito e a un collega di Alice, ma i sospetti di chi indaga sono fortemente indirizzati su di lui. Risponde di omicidio e distruzione di cadavere. I carabinieri sono arrivati a individuarlo dopo lunghe indagini con visioni di telecamere e numerosi interrogatori.


Il marito ascoltato dai Pm

«Ha risposto a tutte le domande, resta a disposizione qualora fosse necessario sentirlo nuovamente. Credo che non ci siano ombre sulla sua posizione, mentre trovo che l’ipotesi di un suicidio sia assolutamente da escludere». Sono queste le parole dell’avvocato modenese Luca Lugari di questa mattina all’uscita dalla procura di Modena dove il suo assistito, Nicholas Negrini, è stato ascoltato, su sua richiesta, per un’ora circa dai pubblici ministeri Claudia Natalini e Giuseppe Amara. Il marito è indagato insieme ad un altro uomo, conoscente e collega della donna, e al 29enne. «Siamo di fronte – aggiunge il legale – ad un mosaico con centinaia di tasselli che gli inquirenti stanno cercando di comporre e mettere insieme. Stanno lavorando giorno e notte per arrivare ad una verità». Il marito di Alice ha riferito di tutti i suoi spostamenti di quel giorno e ha fornito un alibi: era a casa con la bambina.


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