Treviso, il caso della 14enne che ha scoperto di essere erede di un imprenditore milionario

La ragazza chiede ora il riconoscimento della paternità dell’uomo morto tre anni fa, con sua madre che ha già pronto il test del Dna

È cresciuta fino ai 14 anni con il cognome della madre, non sapendo quasi niente del suo padre biologico. Finché un giorno, durante un litigio in casa tra la mamma e il nuovo compagno che l’ha riconosciuta, la ragazza scopre l’identità del suo vero padre: un imprenditore milionario della zona, morto nel 2019 e che avrebbe contribuito economicamente e in segreto alla crescita della ragazza. Come riporta il Corriere Veneto, ora la madre della 14enne vuole avviare una causa per riconoscimento della paternità, pronta anche a portare in tribunale il test del Dna già effettuato che confermerebbe il fatto che l’imprenditore era il padre biologico della ragazza, della quale non sapevano nulla neanche i famigliari dell’imprenditore.


La relazione

La relazione tra la madre della 14enne e l’imprenditore sarebbe nata nella sua azienda, dove la donna, oggi 56enne, lavorava come segretaria. Il rapporto con l’uomo, già sposato e padre di due figli, sarebbe andato avanti a lungo, finché nel 2008 è nata la bambina, per la quale l’imprenditore avrebbe promesso di garantire ogni necessità economica: «Il suo non era solo un mantenimento economico – spiegano gli avvocati Antonino Castorina e Giuseppe Idà, che assistono la 14enne e sua madre – ma anche morale. Finché è stato in vita ha frequentato regolarmente la figlia ed è stato sempre presente nei momenti importanti, come ad esempio il battesimo».


Il test del Dna

L’uomo è morto nel 2019, cioè «prima che potesse decidere di riconoscere la figlia che sapeva essere sua – dicono gli avvocati – come confermato dal test del dna effettuato quando la nostra assistita era incinta della bambina. Un esame che ha dato un esito inconfutabile sulla paternità e che siamo pronti a portare dal giudice». Negli ultimi tre anni, la donna si è sposata e il suo nuovo compagno ha riconosciuto la ragazza, ma quando il segreto è stato scoperto, i legali spiegano che da parte della famiglia dell’imprenditore non c’è stata alcuna apertura: «I familiari hanno negato di essere a conoscenza della relazione con la signora, né che alcun conoscente abbia mai fatto parola di questo con la moglie o le figlie». Alla donna non è rimasto altro che rivolgersi al tribunale, pur temendo che per sua figlia sarebbe stato un passaggio doloroso: «Avremmo voluto risparmiarle il peso dell’iter giudiziario, e soprattutto per evitare di chiedere la revoca della potestà genitoriale dell’uomo che l’ha riconosciuta e che le vuole bene. Passaggio obbligato per procedere con la causa. Ma è giusto che la ragazzina entri nell’asse ereditario dell’imprenditore».

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