Sparatoria Roma, il testimone: «Aveva due caricatori pieni e altre cartucce, poteva essere una strage» – Il video

Claudio Campiti ha prima preso di mira i vertici del Consorzio Valleverde “da un metro, a bruciapelo”, poi ha sparato a una ragazza – racconta l’uomo

Diverse persone sono intervenute nonappena sentiti gli spari e le grida per fermare Claudio Campiti, il 57enne entrato questa mattina, 11 dicembre, in un bar di zona Colle Salario a Roma per irrompere nella riunione di condominio in corso sparando all’impazzata. L’intervento di quelle prime persone ha con ogni probabilità scongiurato un bilancio ancora più grave dell’atto criminale. Lo racconta in un video diffuso dall’agenzia Ansa uno dei primi cittadini intervenuti, ancora sconvolto dall’accaduto. «Ho provato a saltargli addosso, ma già altri 4 o 5 gli si erano buttati contro. Mi sono girato per cercare di aprire la porta e far uscire la gente», mentre Campiti – prosegue il racconto – continuava a sparare nonostante fosse già stato aggredito da altri presenti. Impossibile contare il numero di colpi di pistola partiti. Ma certamente l’uomo era armato fino ai denti e aveva premeditato di uccidere molti di quei condomini e membri del Consorzio Valleverde a lui invisi. «Senza quel primo intervento sarebbe stata una strage: da quanto ho sentito dai Carabinieri aveva un caricatore da 16 colpi, più un altro pronto in tasca, quindi 32, più altre cartucce. Era pieno, quindi probabilmente voleva colpire tutti», racconta ancora il testimone, che conferma poi che Campiti ha puntato per prima cosa direttamente l’arma contro i vertici del Consorzio, «da un metro, a bruciapelo». Poi l’arma è stata rivolta contro un’altra ragazza, colpita a morte.


Fonte video: Ansa


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