Ucraina, colpito il quartier generale del gruppo Wagner nel Lugansk. Kiev assicura: «Inflitte perdite molto significative»

L’ex presidente russo Medvedev torna a minacciare su Telegram: «Lavoriamo alla produzione dei più potenti mezzi di distruzione»

Una forte esplosione nella città di Kadiivka, nel Lugansk, avrebbe colpito l’hotel dove si trova il quartier generale del gruppo russo di mercenari Wagner. A darne notizia è il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergei Gaidai, in un messaggio su Telegram, in cui riferisce che le perdite per i mercenari russi sarebbero «molto significative» e si aspetta che «almeno il 50% delle forze sopravvissute moriranno a causa della mancanza di cure mediche». I soldati del gruppo Wagner agiscono nell’interesse del Cremlino, secondo gli esperti occidentali, e sono sponsorizzati dallo Stato. Si tratta, però, di una compagnia militare privata, fondata da un ex ristoratore e stretto collaboratore del presidente russo Vladimir Putin: Yevgeny Prigozhin. Più volte è stata accusata di crimini di guerra e violazione dei diritti umani. I soldati di Wagner hanno prestato servizio – tra l’altro – anche in Crimea, Siria, Libia, Mali e Repubblica Centrafricana. L’esplosione all’hotel arriva in un momento in cui continuano i bombardamenti russi su infrastrutture strategiche ucraine: è di ieri l’attacco di Mosca con droni sulla centrale elettrica di Odessa, dove nelle scorse è però tornata la luce. Almeno due civili sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti in altri attacchi avvenuti ieri delle truppe russe sul territorio ucraino. Nel corso della giornata, secondo fonti ucraine, sono state colpite sette regioni: Donetsk che ha riportato due feriti, Lugansk, Kharkiv con un ferito, Dnipropetrovsk, Cherson con due morti e cinque feriti, Mykolaiv e Sumy.


La nuova minaccia di Medvedev

«Meticci rabbiosi pseudo-ucraini con cognomi russi, soffocati dalla loro saliva tossica, dichiarano che il loro nemico si trova all’interno dei confini della Russia, da ovest a Vladivostok. La rabbia non ha cura». Sono le parole del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che sul suo account Telegram lancia una nuova minaccia. «È molto più difficile per noi: il nostro nemico ha scavato non solo nella provincia di Kiev della nostra nativa Piccola Russia. È in Europa, Nord America, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e in tutta una serie di altri luoghi che hanno giurato ai nazisti», premette. E conclude annunciando che la Russia sta «aumentando la produzione dei più potenti mezzi di distruzione. Compresi quelli basati su nuovi principi».


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