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Meloni: «Leggi razziali macchia indelebile per l’Italia. Il governo è pronto a combattere l’antisemitismo» – Il video

13 Dicembre 2022 - 16:56 Felice Florio
La presidente del Consiglio ha partecipato all'inaugurazione di una lapide commemorativa dei giornalisti romani vittime della repressione nazifascista

Dopo le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 15 dicembre, esposte in Aula alla Camera e depositate al Senato, la presidente del Consiglio è andata nella sede dell’ordine dei giornalisti del Lazio. Il pomeriggio del 13 dicembre, Giorgia Meloni ha preso parte all’inaugurazione di una lapide commemorativa con su incisi i nomi dei giornalisti romani vittime della repressione e della violenza nazifascista. «La sfida nella lotta alla discriminazione e all’antisemitismo non è qualcosa per cui dobbiamo guardare indietro ma all’oggi. Non è una sfida che abbiamo vinto, perché l’antisemitismo riemerge con altre facce e strumenti nuovi e diversi. È una battaglia che coinvolge le istituzioni, la politica e il governo, e chi racconta la realtà. Il governo italiano è sempre pronto, concentrato e attento per combattere ogni forma di discriminazione e antisemitismo che rischia ancora di essere presente fra noi», ha dichiarato Meloni. Il capo dell’esecutivo ha usato parole nette per condannare le politiche razziali adottate nel Ventennio: «Le leggi razziali del 1938 rappresentano il punto più basso della storia italiana, una vergogna che ha segnato la nostra storia per sempre, come ho detto più volte e lo ribadisco. È una macchia indelebile, un’infamia che avvenne nel silenzio di troppi». Anche il ministro della Cultura è intervenuto alla celebrazione, annunciando un’iniziativa che si terrà a Milano durante la prossima Giornata della memoria: «Inaugureremo una segnaletica ad hoc che condurrà chi arriva alla stazione centrale di Milano al Binario 21», ha detto Gennaro Sangiuliano. Il Binario 21 è il luogo dal quale partivano i treni diretti verso i campi di sterminio nazisti. Erano colmi di deportati ebrei e oppositori politici. Pochissimi di loro fecero ritorno in Italia: tra i superstiti c’è la senatrice a vita Liliana Segre. «Sono piccoli tasselli di quel che stiamo facendo anche per contrastare il pericolo rappresentato dall’antisemitismo. Abbiamo il dovere di coltivare la memoria», ha rimarcato Sangiuliano.

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