Cina, il Covid torna a correre dopo l’allentamento delle restrizioni: strade, negozi e uffici deserti a Pechino

Le autorità sanitarie hanno annunciato l’interruzione del tracciamento dei casi asintomatici, divenuto ormai «impossibile»

Strade vuote, centri commerciali deserti e residenti costretti a rimanere nelle proprie abitazioni. A una settimana dall’allentamento delle politiche restrittive per contenere il Covid-19, la Cina è alle prese con un nuovo, significativo focolaio che sta svuotando in particolare – secondo quanto riporta la Cnn – le vie e i negozi di Pechino. Se da una parte molti cittadini si sarebbero chiusi nelle proprie abitazioni per evitare di essere contagiati, dall’altra ristoranti, negozi e uffici hanno riferito di essere a corto di personale poiché molti dei loro dipendenti avrebbero contratto il virus. Una situazione che ha portato molte attività commerciali a tenere – nuovamente – le serrande abbassate e cambiare le proprie modalità di lavoro. Nell’esclusivo quartiere delle shopping di Sanlitun solitamente affollato di residenti – scrive l’emittente Usa – molti locali e ristoranti sono chiusi, altri invece offrono solo cibo da asporto. In una Pechino vuota, dunque, il virus continua a correre e a far paura tanto da spingere le persone ad uscire di casa solo per acquistare medicinali per la febbre, antidolorifici e kit per farsi i test anti-Covid a casa contribuendo così a una carenza degli stessi all’interno delle farmacie. Di fronte agli acquisti dei residenti «impauriti», anche in relazione alla diffusione di sintomi influenzali, il governo di Pechino ha esortato i cittadini a non «accumulare – inutilmente – medicinali» o a «chiamare i servizi di emergenza in mancanza di sintomi», poiché, come riporta la Bbc, gli ospedali si troverebbero «sotto pressione». 


Il monitoraggio

Per le autorità sanitarie cinesi la diffusione del Covid sarebbe ormai «impossibile» da tracciare. Ed è proprio per questo motivo che la commissione cinese per la salute pubblica ha annunciato di aver interrotto la registrazione dei casi asintomatici nel suo report quotidiano. La scelta di non contare più gli asintomatici è stata argomentata dalla National Health Commission (NHC) con «l’impossibilità di fornire numeri accurati», visto che non sono più previsti test di massa, ma anche perché i cittadini positivi al virus ma asintomatici sono stati autorizzati a fare una quarantena volontaria in casa e non più nelle strutture centralizzate di quarantena. Nell’ultimo rilevamento di ieri, martedì 13 dicembre, la commissione sanitaria aveva annunciato di aver registrato solo 2.291 casi sintomatici in tutta la Cina. Ma le molteplici segnalazioni dei cittadini e degli operatori sanitari – che evidenziano una diffusione rapida del virus – si pongono in contrasto con quanto dimostrano le statistiche ufficiali diffuse dai funzionari cinesi. Secondo il China Daily, infatti, nell’ultima settimana a Pechino il numero di persone che si è presentato negli ospedali sarebbe aumentato di oltre sei volte. 


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