Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Codice degli appalti, testo sul quale il ministro delle Infrastrutture ha investito buona parte della sua attività comunicativa nelle ultime settimane. «Grande soddisfazione», è il messaggio veicolato dallo staff di Matteo Salvini nelle chat, appena terminata la riunione a Palazzo Chigi. Sciolto l’incontro con i membri dell’esecutivo, Giorgia Meloni si è allontanata da Roma per partecipare al funera di Nicoletta Golisano nella cattedrale di Civitavecchia: una delle vittime della strage di Fidene era un’amica personale della presidente del Consiglio. Così, alla tradizionale conferenza stampa post Cdm, hanno partecipato il vicepremier Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. L’attuazione preliminare del Codice degli appalti era uno dei tre obiettivi del Pnrr previsti per la seconda metà del 2022 all’ordine del giorno del Cdm. Gli altri due punti esaminati dal governo sono stati il decreto legislativo attuativo della legge sulla concorrenza sui servizi pubblici locali e quello del riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.
«È stato un passaggio importante, l’iniziativa più importante da 55 giorni a questa parte da quando abbiamo giurato – ha esordito Salvini nella Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio -. Questo nuovo Codice degli appalti dovrà tagliare burocrazia, sprechi, dovrà offrire più lavoro, viene incontro alle Pmi, permetterà di aprire cantieri in tempi più veloci. E creerà posti di lavoro». Il leader della Lega ha parlato di una giornata «importante per le imprese, i Comuni e i lavoratori» in quanto ogni cantiere sbloccato, a suo dire, «corrisponde a circa 17 mila posti di lavoro». Dopo il via libera del Cdm al nuovo Codice degli appalti, il vicepremier ha sottolineato l’importanza di «rivedere – il reato – di abuso d’ufficio, ma non voglio sostituirmi ai ministri competenti». Salvini ha anche identificato nella velocità dell’assegnazione degli appalti «la migliore battaglia alla corruzione e al malaffare che ci possa essere». Ha spiegato: «Più breve è l’iter, meno uffici devi girare, più rapido è l’appalto, più difficile per il corrotto incontrare il corruttore». Nel nuovo Codice degli appalti «c’è l’innalzamento della soglia dell’affidamento dei lavori su indicazione del Consiglio di Stato sotto la quale i Comuni possono procedere con l’appalto in maniera diretta senza fare ulteriori passaggi, si tratta di più dell’80% degli appalti», ha rimarcato Salvini, in chiusura di conferenza stampa.
Nessun automatismo, poi per le concessioni autostradali, ha detto il ministro: «Sulle concessioni scadute, con riferimento a quelle autostradali, si pone fine alla proroga automatica».
Il video della conferenza stampa
La nota dello staff di Salvini e le novità introdotte dal nuovo Codice
Approvato in Consiglio dei ministri il nuovo Codice degli appalti. Il vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini ha espresso la propria soddisfazione. Rispettato l’obiettivo di semplificare, velocizzare, sburocratizzare, con grande attenzione per i Comuni, soprattutto quelli più piccoli. È stata innalzata la soglia dell’affidamento di lavori, su indicazione del Consiglio di Stato, per aiutare le piccole e medie stazioni appaltanti. Con la nuova norma – secondo le previsioni del governo – più dell’80% degli appalti oggi in essere avrebbe potuto essere più veloce. «È una vittoria – ha detto Salvini – perché significa più lavoro per le aziende e tempi più brevi per la realizzazione di opere a favore dei cittadini e delle piccole comunità locali». Altra importante novità un sistema di programmazione per le opere strategiche con il coinvolgimento diretto delle Regioni. Le opere con indici di concreta realizzabilità e sostenibilità finanziaria saranno inserite direttamente nel Def. Ridotti anche i termini del procedimento amministrativo in particolare per la resa dei pareri di competenza: da 45 a 30 giorni per il Consiglio superiore dei lavori pubblici e da 60 a 45 per la Conferenza dei servizi; inoltre le verifiche preventive per le aree di interesse archeologico vedranno un procedimento parallelo che non andrà ad allungare i tempi di realizzazione dell’opera. È prevista infine una ulteriore liberalizzazione dell’appalto integrato: in questo modo i Comuni piccoli e medi potranno avvalersi di uno strumento che consente la redazione dei progetti da parte dell’impresa, unica eccezione i lavori di manutenzione ordinaria.
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