Roma, in 200 a una festa non autorizzata contro il decreto anti rave: «È un picnic». La polizia circonda i partecipanti nel parco – Foto e video

L’evento è partito poco dopo le 13 nel parco vicino alle Terme di Caracalla per protestare contro il decreto anti rave del governo Meloni. Iniziative simili anche a Napoli, Bologna e Torino

Sarebbero circa 200 le persone che si sono ritrovate nel parco vicino alle Terme di Caracalla a Roma per quello che pare un vero e proprio rave con musica e gente che balla. Gli organizzatori definiscono la festa semplicemente «un picnic», tecnicamente una «taz», cioè zona temporaneamente autonoma, che da poco dopo le 15 è stata anche circondata dalla polizia, nel tentativo di impedire che altre persone si aggiungessero. Ci sarebbe stato qualche attimo di tensione tra le forze dell’ordine e un paio di partecipanti intenti a passare per una via alternativa a quella scelta per l’accesso. La situazione sarebbe però presto tornata alla normalità. Secondo quanto riporta Repubblica, sarebbe in corso una trattativa tra gli organizzatori e le forze dell’ordine per trasferire la festa al Circo Massimo.


Il volantino diffuso dagli organizzatori del «PikNix» che dava appuntamento a oggi 17 dicembre alle 13 alla fermata della metro Circo Massimo a Roma

Da alcuni giorni sui social era circolata la locandina dell’evento rivolto «a chi suona, a chi balla, a chi lotta, a chi studia, a chi lavora, a chi abita, a chi occupa». Poco più sotto nello stesso volantino emerge chiaro che la “festa” è una protesta contro il decreto Rave: «Il governo Meloni ha dichiarato guerra ai poveri – recita il testo – mostrando la faccia feroce contro le persone comuni, garantendo immunità a poteri forti e padroni (…) Oggi è toccato ai rave ma domani toccherà a chi occupa le scuole, le università, le fabbriche, le case, a chi sceglie di scendere in strada, a chi decide di lottare e a chi non ha scelta». Sempre Repubblica parla di alcuni striscioni presenti sul posto: “No bis no party” ma anche “il carcere uccide” e “no al 41bis” in riferimento alla vicenda di Alfredo Cospito.


Manifestazioni anche a Torino, Napoli e Bologna

Credit: ANSA Foto

In contemporanea altre manifestazioni contro il decreto anti rave stanno avendo luogo da Nord a Sud dell’Italia. A Torino, per esempio, una parata animata da alcune centinaia di antagonisti e anarchici è partita da piazza Statuto. In un comunicato gli anarchici hanno dichiarato: «Non sarà la ennesima legge repressiva a cancellare la storia da cui proveniamo e che stiamo ancora scrivendo». La manifestazione, intitolata ‘Smash Repression’, sta avendo luogo anche a Bologna, Napoli e Firenze. Nel capoluogo emiliano il corteo musicale è partito nel pomeriggio, per poi attraversare mezza città: da via Carracci a via Matteotti e Indipendenza, poi le vie Marconi, Lame, Saffi, Zanardi fino a tornare in zona Navile per concludersi in piazza dell’Unità. Le forze dell’ordine lo hanno controllato a distanza. I partecipanti sarebbero più di duemila. A Napoli, 1.300: la manifestazione è partita da piazza Dante e procede senza problemi. Gli organizzatori napoletani ribadiscono la loro intenzione di «rivendicare il diritto alla musica, alla socialità, alla sperimentazione fuori dalle logiche del mercato». A organizzare il corteo la rete ‘Smash repression’ che riunisce sound crew dei rave, centri sociali, collettivi e associazioni.

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