Senato, Berrino (FdI): «Voi paladini del Pos, vi siete mai chiesti perché ai rave party non c’è?»

«Vogliamo respingere con forza un modello di gioventù assolutamente sbagliato. Daremo ai nostri ragazzi luoghi di aggregazione sani»

In Aula, al Senato, è iniziata la discussione del primo decreto del governo Meloni. È il testo che include norme in materia di giustizia, ma anche che strizza l’occhio al personale sanitario no vax. Tant’è che con un’azione forse senza precedenti nella storia parlamentare, la capogruppo di un partito di maggioranza – Licia Ronzulli – ha votato in dissenso dal suo stesso gruppo, al quale lei è tenuta a dare l’indicazione di voto. Un procedimento contorto, non meno del discorso che il senatore Gianni Berrino ha fatto sui rave party, altro tema del primo decreto emanato dall’esecutivo. «Daremo ai nostri ragazzi luoghi di aggregazione sani», ha promesso in chiusura del suo intervento. Ma prima, si è lanciato in una surreale associazione che abbraccia un’altra grande polemica relativa all’azione del governo, i pagamenti con il Pos. «Vi siete chiesti come mai nei rave esistono macchinari sonori da 200 mila euro e non si paga nulla per entrare? Vi siete chiesti come ragazzi e ragazze possano sopravvivere qualche giorno in una bolla in cui tutto è possibile? Voi che spesso ci avete attaccati come coloro che favoriscono l’evasione, vi siete chiesti come mai nei rave non c’è un Pos?».


Continuando a rivolgersi alle opposizioni, Berrino ha insistito con il parallelismo tra rave e pagamenti elettronici: «Voi che siete ossessionati dal Pos, non vi siete chiesti come mai migliaia di persone mangiano, si divertono, ballano, bevono, si drogano, ma per quello neanche fuori dai rave c’è il Pos, senza poter utilizzare un metodo di pagamento elettronico? Voi paladini del Pos ve lo siete mai chiesto? Vi siete chiesti come mai una persona normale, un imprenditore del turismo che vuole organizzare concerti, che vuole organizzare serate in discoteca, deve invece avere tutto ciò che è possibile per essere in regola con la legge, deve avere la sicurezza sanitaria e non solo, deve avere le casse automatiche, deve garantire di non dare da bere ai minori di 18 anni?». Il senatore, alla prima esperienza da parlamentare, ha ribadito che «la volontà di Fratelli d’Italia era ed è non permettere che in Italia esistano zone franche dove la legalità è sospesa». E ha concluso: «vogliamo anche respingere con forza un modello di gioventù assolutamente sbagliato. Per tutti gli scorsi 10 anni non è stato fatto nulla in questo senso, e per i giovani in generale, ma il nostro governo è diverso, noi ci impegneremo a costruire una Nazione dove nessuno si senta ai margini e nel segno della legalità daremo ai nostri ragazzi luoghi di aggregazione sani».


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