La morte di Lando Buzzanca, l’ipotesi omicidio con dolo e la storia dell’eredità contesa tra il figlio e la compagna

Francesca Della Valle coinvolge la sua associazione. Massimiliano respinge le accuse

Francesca Della Valle, compagna di Lando Buzzanca, ha consegnato una serie di documenti sulla morte dell’attore all’associazione Labirinto 14 luglio. Si tratta di un ente fondato proprio da Della Valle per tutelare i più fragili dall’errata applicazione della legge 604, quella sull’amministratore di sostegno. L’avvocata penalista Maria Rosa Dursi e l’ex giudice tutelare Claudio Reale stanno vagliando le carte. Secondo l’edizione romana di Repubblica si potrebbe configurare l’ipotesi di omicidio con dolo eventuale. Buzzanca è morto il 18 dicembre scorso. Secondo Della Valle ci sono due punti critici su cui si stanno concentrando gli esperti dell’associazione. Il primo è la volontà dell’attore di lasciare la residenza sanitaria assistita. La permanenza è stata decisa dall’amministratore di sostegno. Che, secondo questa ipotesi, non avrebbe così rispettato l’articolo 410 del Codice Civile.


L’ipotesi omicidio con dolo

L’articolo impone all’amministratore di sostegno di avere riguardo «di bisogni e aspirazioni del beneficiario». In più «è risaputo che l’anziano fuori dal proprio ambiente quotidiano decade, perciò chi ha deciso di ricollocarlo era a conoscenza del rischio di morte o dell’accelerazione di questo processo». Per questo, sostiene Reale, «si potrebbe anche configurare l’ipotesi di omicidio con dolo eventuale». Il secondo punto è la vendita della residenza dell’attore a Roma in nuda proprietà con usufrutto e della tenuta di Amelia. Secondo quanto risulta all’associazione la vendita dell’immobile che è sito a ponte Milvio è avvenuta prima della richiesta della perizia per riportare l’attore a casa. Il notaio, secondo Reale, «non si è accertato della volontà di Lando Buzzanca di vendere», trasgredendo quindi «il suo compito di controllo della funzione di legalità». E impedendo a Della Valle di ereditare parte dei beni di Buzzanca: sarebbe successo se la Cassazione avesse dato ragione alla donna che voleva sposare l’87enne.


La difesa del figlio e i debiti di Buzzanca

Il figlio dell’attore, Massimiliano, ha respinto le accuse: «Non ricordo quando è stato fatto il rogito. La scelta di vendere gli immobili è stata presa dal giudice tutelare per sanare dei debiti che mio padre, non sappiamo come, ha maturato all’incirca negli ultimi 5 anni. Davvero qualcuno pensa che sia piacevole per me e per mio fratello Mario vendere la casa dove siamo cresciuti? Non ci siamo intascati i soldi, oltre ai debiti quei fondi sono stati utilizzati per fare in modo che papà potesse mantenersi fino all’ultimo». In più «una sentenza dice che Francesca Della Valle non è mai stata la compagna di mio padre, non è niente per noi. Io non devo giustificarmi con chi vuole utilizzare la questa storia per suoi fini e interessi personali. Quali, non lo so. Lo scoprirò molto presto»

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