È morto Lando Buzzanca. Il figlio dell’attore: «Ieri voleva dirmi qualcosa. Non mi sembra vero»

Solo poche settimane fa era stato dimesso dal Policlinico Gemelli

«Ancora non mi sembra vero. Ma dai messaggi che mi stanno arrivando sto capendo che non è più qui». Con queste parole il figlio Massimiliano ha confermato la morte del padre Lando Buzzanca, 87enne. Il decesso è avvenuto a Roma presso Policlinico Gemelli, nel quale era già stato ricoverato. Ricovero che era stato oggetto di una dura polemica tra il figlio, il medico e la compagna. «Sì è addormentato. Dopo un quarto d’ora ha fatto gli ultimi due respiri e intorno alle due del pomeriggio se ne è andato», racconta il figlio dell’attore. Massimiliano riferisce che Buzzanca ha avuto la febbre fino a lunedì, ma poi sembrava che fosse tornato in salute. «Aveva voglia di “lallare”, come se volesse dire qualcosa», racconta. Negli ultimi due giorni, però, «era più affaticato, come se non avesse più forze. Ieri quasi si stava per alzare dal letto, come se mi volesse salutare, come se mi avesse riconosciuto. Sembrava volermi dire qualcosa. Gli ho detto ‘papà stai fermo, stai seduto. Secondo te tra noi c’è bisogno di parlare?’. Gli ho fatto una carezza e l’ho lasciato dormire», conclude il figlio dell’attore.


Le polemiche sul ricovero

Solo poche settimane fa, l’attore era stato dimesso dal Policlinico Gemelli per essere trasferito in un centro di riabilitazione. Sono diversi mesi che lo stato di salute di Buzzanca è al centro delle cronache. Era stato portato in una Rsa dopo che era già stato ricoverato per 40 giorni al Santo Spirito a causa di una caduta avvenuta nell’aprile dell’anno scorso. Ma in questa Rsa, secondo il suo medico curante Fulvio Tomaselli e la sua compagna, avrebbe avuto il declino. «Rannicchiato in un letto scheletrico, sfinito e drammaticamente lucido», così Tomaselli aveva descritto lo stato di salute dell’attore puntando il dito contro la struttura curante. «Le amorevoli cure dichiarate nel ricovero in Rsa dal 27 dicembre dell’anno scorso, hanno travolto un uomo, che un anno fa camminava e parlava, nella tragica ombra di sé stesso, sempre rannicchiato in un letto, scheletrico, sfinito e drammaticamente lucido», aveva denunciato il suo medico lo scorso 24 novembre. A seguito di questa narrazione, il figlio Massimiliano aveva dichiarato l’intenzione di voler denunciare Tomaselli e la compagna di Buzzanca «per tutelare il padre e la sua privacy». Poi, il 29 novembre il figlio aveva dichiarato che il padre si trovava in condizioni stazionarie. Era tornato a mangiare e a riprendere i chili persi. Ma non era molto cosciente: non riconosceva più il figlio. Massimiliano aveva anche preso in considerazione di fare un esposto contro la negligenza della Rsa, ma non poteva farlo perché a prendere le decisioni per l’attore era il suo amministratore di sostegno.


La carriera di Buzzanca

Nato nel 1935 a Palermo, Lando Buzzanca è stato un attore e un cantante. Ha compiuto i suoi studi in Sicilia per poi trasferirsi a Roma a 17 anni dove ha iniziato a frequentare corsi di recitazione all’Accademia di Sharoff, di cui poi divenne presidente onorario. Poi ha esordito in teatro e, successivamente, nel cinema. Al centro della commedia all’italiana degli anni ’60 e ’70, ottenne un grande successo tra il pubblico soprattuto con Il merlo maschio del 1971, diretto da Pasquale Festa Campanile. Spesso ha vestito i panni dello stereotipo dell’italiano meridionale medio, furbetto e provinciale. Rimase attivo sugli schermi degli italiani fino agli anni 2000, con la serie Il restauratore e poi nel 2016 con la partecipazione a Ballando con le stelle. In più occasioni denunciò di essere stato boicottato da produttori e registi di sinistra per via delle sue simpatie a destra.

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