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Qatargate, le rivelazioni di Giorgi: «Panzeri iniziò tutto nel 2019: la sua ong creata per fare affari»

28 Dicembre 2022 - 13:14 Redazione
«Iniziò a lavorare per il Qatar quando era ancora un europarlamentare», svela il braccio destro del direttore di Fight Impunity citato dal quotidiano belga Le Soir

Antonio Panzeri avrebbe cominciato a lavorare per il Qatar quando era ancora deputato al Parlamento europeo. Così Francesco Giorgi fornisce agli inquirenti belgi dettagli sulle attività illecite del direttore della ong Fight Impunity. «All’inizio del 2019 è iniziata la collaborazione», spiega una delle figure chiave del Qatargate ed ex braccio destro di Panzeri, che continua: «Abbiamo definito gli importi, che ho qualche difficoltà a ricordare, per i nostri rispettivi interventi. Erano in contanti». Citato dall’edizione online del quotidiano belga Le Soir, l’ex assistente del parlamentare italiano riferisce che solo pochi mesi dopo quell’accordo il sistema «fu professionalizzato con la creazione dell’organizzazione no-profit Fight Impunity», con sede a Bruxelles. E continua: «Dovevamo trovare un sistema chiaro che non desse l’allarme». Negli interrogatori Giorgi spiega anche come i biglietti aerei per Doha siano stati distribuiti tramite Antonio Panzeri anche a parenti, «tra cui un commercialista e consiglieri politici». Nell’elenco dei beneficiari di un soggiorno tutto compreso nella penisola durante i Mondiali di calcio, non comparirebbe però il nome di nessun parlamentare. Tra le rivelazioni pubblicate dal quotidiano belga anche quella sui favori non solo al Marocco ma anche alla Mauritania: «La Mauritania ha un problema di immagine. Hanno incaricato il signor Panzeri di decidere cosa fare», spiega Giorgi. «Per quanto riguarda la mia retribuzione, ho affittato il mio appartamento in rue de la Tulipe all’ambasciatore della Mauritania. L’affitto era la mia controparte. Il sig. Panzeri ha ricevuto 25.000 euro in contanti». Intanto poche ore fa la Corte d’Appello di Bruxelles ha deciso di far rimanere in carcere Panzeri e il segretario generale dell’ong No Peace Without Justice Niccolò Figà-Talamanca, entrambi sospettati di essere al centro della presunta rete corruttiva creata all’interno delle istituzioni Ue da Qatar Marocco. Per Panzeri è stata accettata la richiesta di rinvio della prossima udienza al 17 gennaio.  

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