Usa, la bugie del giovane repubblicano di New York eletto alla Camera: la procura apre un’inchiesta su George Santos

Il 3 gennaio prossimo dovrebbe presentarsi al Congresso Usa per cominciare la sua attività di rappresentante della Camera

Non si è mai laureato, né ha mai lavorato per Citigroup e Goldman Sachs. Non è stato costretto a lasciare una prestigiosa scuola di New York a causa di problemi economici e non è neppure il nipote di ebrei ucraini sopravvissuti all’Olocausto. Si allunga la lista di menzogne di George Santos, il giovane repubblicano di New York eletto alla Camera nelle elezioni di metà mandato di novembre scorso, finito nella bufera per aver mentito sul suo curriculum. Dopo la rivelazione del New York Times sulle incongruenze relative al suo passato, ora i procuratori di Long Island hanno deciso di aprire un’inchiesta sulle finanze del giovane neo-eletto che proprio sulla base delle bugie raccontate in campagna elettorale – scrive il Washington Post – avrebbe raccolto circa 700 mila dollari in donazioni. La procuratrice distrettuale della contea di Assau, la repubblicana Anne T. Donnelly, citata dal quotidiano americano, ha definito le bugie e le incongruenze del politico «a dir poco sbalorditive». «Gli abitanti di questa contea di Nassau e di altre parti del terzo distretto devono avere un rappresentante onesto e responsabile al Congresso», ha detto sottolineando che «se è stato commesso un crimine lo perseguiremo». Nonostante abbia ammesso di aver mentito su una serie di questioni professionali e private, Santos – per l’Associated Press – non avrebbe alcuna intenzione di dimettersi. Nessuna spiegazione, invece, sulle incongruenze relative alle sue finanze e sulle varie proprietà a suo nome. Ed è probabile che l’indagine della procura si concentri proprio su questi due punti. 


La lunga lista di menzogne

George Santos ha ammesso nei giorni scorsi di aver mentito sulla laurea ottenuta all’università di Baruch e sul fatto di aver lavorato per Citigroup e Goldam Sachs. Non solo. Il neo-eletto Rep al Congresso ha anche sminuito le sue affermazioni sul fatto di essere ebreo, sostenendo di non averlo mai detto ma di aver parlato – al contrario – della fuga dei suoi nonni materni ebrei dai nazisti durante la Seconda Guerra mondiale. Ciò a cui non ha dato importanza, invece, sono le sue incongruenze relative alle finanze e alle proprietà che detiene. Ed è ora la procura che con l’apertura del fascicolo a suo carico ha deciso di fare luce sulla vicenda. Secondo quanto riporta il Washington Post, durante la sua prima candidatura nel 2020, il repubblicano avrebbe dichiarato di non avere avuto entrate e di aver inoltre versato per la sua campagna elettorale poche migliaia di euro.


Tuttavia, passano due anni e – scrive il quotidiano americano – dalla sua dichiarazione fiscale il politico sembra essere diventato improvvisamente ricco tanto da poter contribuire con circa 700mila dollari alla sua campagna per le Midterm. Un’ingente somma – sostiene Santos – arrivata dalla società della Florida, Devolder Organization, di cui è l’unico proprietario. Ma dai documenti visionati dal Wp risulta che la società sia stata creata a maggio del 2021, ovvero – spiega – solo un mese prima della sua candidatura alle elezioni di metà mandato e con una fatturazione pari a oltre 43mila dollari già nel luglio del 2022. Al momento non è ancora chiaro se l’inchiesta potrebbe mettere a rischio l’elezione di Santos che il 3 gennaio prossimo dovrebbe presentarsi al Congresso Usa per cominciare la sua attività di rappresentante della Camera. Un portavoce della procura si è limitato a confermare le indagini: «Ci stiamo occupando del caso», ha detto citato dal Washington Post.

La notizia dell’indagine è arrivata mentre un altro dettaglio nella biografia di Santos veniva svelato. La Cnn ha infatti sottolineato come il repubblicano abbia mentito anche sul fatto di essere stato costretto da ragazzo a lasciare una scuola privati di New York a causa di problemi finanziari legati alle «molte proprietà» della famiglia. La scuola, riporta l’emittente Usa, ha però smentito la versione di Santos, confermando di non averlo mai avuto come studente. In un’intervista rilasciata nell’ottobre 2022 e riemersa sui social media, il neo-eletto – riferendosi ai suoi genitori – ha dichiarato: «Mi hanno mandato in un’ottima scuola. E durante il mio ultimo anno, purtroppo, i miei genitori hanno attraversato momenti difficili. La mia famiglia non poteva permettersi una retta da 2.500 dollari e così ho lasciato l’Istituto».

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