I Repubblicani riconquistano la Camera. Nancy Pelosi via, ma ora è corsa DeSantis-Trump

Per Joe Biden un futuro difficile di coabitazione fino al 2024. Per il Gop la scelta del candidato sarà decisiva

I Repubblicani riconquistano la Camera. Grazie al successo in California del candidato Mike Garcia, arrivano a quota 218 dei 435 seggi che compongono l’aula. E anche se dopo nove giorni di spoglio manca l’assegnazione di sette posti, ora il Gop ha la certezza di aver ripreso la maggioranza dopo quattro anni. Mentre i Democratici hanno mantenuto il controllo del Senato, e anzi potrebbero aumentare di un seggio se al ballottaggio in programma il 6 dicembre in Georgia il democratico Raphael Warnock sconfiggerà il candidato trumpiano ed ex stella della Nfl di football Herschel Walker. La speaker Nancy Pelosi lascerà quindi il suo ruolo. E ha già fatto sapere che annuncerà a breve il suo futuro. Mentre per Joe Biden si annuncia un futuro difficile prima del 2024. Dove potrebbe ritrovare Donald Trump a sfidarlo. Anche se le quotazioni di Ron DeSantis sono in rapida ascesa.


I risultati

Il presidente si è congratulato con i conservatori per la vittoria. Segnalando che le elezioni di Midterm hanno «mostrato la forza e la resilienza della democrazia americana». Gli elettori, secondo Biden, hanno «respinto i negazionisti, la violenza politica e l’intimidazione», Biden si è detto «pronto a lavorare con i repubblicani». Per questo Pelosi ha fatto sapere che è pronta a lasciare. Il suo posto lo prenderà Kevin McCarthy, mentre il vice di Pelosi, Stay Hoyer, potrebbe mantenere l’incarico. McCarthy ha festeggiato su Twitter: «I Repubblicani hanno ufficialmente ripreso la Camera del popolo. Gli americani sono pronti per una nuova direzione e i Repubblicani della Camera sono pronti a darla». C’è da segnalare che ieri McCarthy non ha voluto parlare della candidatura di Trump, pur incalzato dai giornalisti. Ma l’ala trumpista pretenderà un sostegno più aperto al suo candidato in cambio dei voti necessari per il posto di speaker della Camera. Riguardo i 7 seggi ancora vacanti, i Repubblicani sono in vantaggio in tre e i Democratici nei restanti quattro. Se i risultati parziali dovessero essere confermati il Gop salirebbe a 221 seggi contro i 214 dei Dem. Una maggioranza che potrebbe ostacolare fin da gennaio l’agenda politica del presidente.


Intanto Trump non ha visto molti festeggiamenti riguardo l’annuncio della sua candidatura. Prima Rupert Murdoch ha fatto sapere che Fox News rimarrà neutrale. Poi Ivanka Trump, la figlia, ha detto che non vuole più interessarsi di politica. Ma anche molti donatori di peso stanno voltando le spalle al tycoon. Stephen Schwarzman, co-fondatore di Blackstone, ha detto che i leader americani devono essere ancorati all’oggi e non al passato. Alludendo probabilmente al governatore della Florida Ron DeSantis, astro nascente del partito e maggior rivale di Trump. Sulla stessa linea il finanziere Ken Griffin. Il suo chief of staff alla Casa Bianca Mick Mulvaney si è detto convinto che Trump sia «l’unico repubblicano che potrebbe perdere» nel 2024. Mulvaney sostiene che il tycoon otterrà il 35% della sua base e incasserà la nomination ma perderà nelle elezioni perché diventeranno un referendum su di lui, come nel 2020. La stessa cosa l’ha detta anche Terri Burl, esponente di punta del gruppo “Women for Trump”, che ora auspica «sangue nuovo».

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