Il 2022 al contrario di Vladimir Putin: «L’Occidente mentiva sulla pace mentre si preparava ad aggredirci»

Il discorso di Capodanno del leader russo: «Hanno usato l’Ucraina per provare a dividerci, ma non ci riusciranno mai»

L’anno più duro per l’Europa, e per la Russia stessa, dalla fine della seconda guerra mondiale visto da colui che ha sferrato l’invasione dell’Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha tirato le somme oggi del 2022 che si appresta a chiudersi, tornando ad attaccare duramente l’Occidente. Lo ha fatto nel suo discorso di Capodanno, indirizzato ai cittadini della Federazione e tenuto nel quartier generale del distretto militare della Kamchatka, dove Putin ha incontrato il personale impegnato nella cosiddetta «operazione militare speciale» in Ucraina. Nel suo messaggio di 9 minuti, il più lungo discorso di Capodanno dei suoi due decenni di governo, lo zar russo – come riporta l’agenzia di stampa di Mosca Tass – ha ancora una volta attaccato l’Occidente accusandolo di «utilizzare cinicamente l’Ucraina e il suo popolo per indebolire e dividere la Russia» e di «aver mentito sulla pace mentre si preparava all’aggressione e ora lo sta ammettendo apertamente, senza esitazione». «Quest’anno l’Occidente – continua lo zar – ha dichiarato una vera guerra di sanzioni alla Russia: chi l’ha iniziata si aspettava la completa distruzione della nostra industria, delle finanze e dei trasporti. Ciò non è accaduto, perché insieme abbiamo creato un affidabile margine di sicurezza». Il leader del Cremlino ha poi sottolineato di non «aver permesso a nessuno» di dividere la Federazione e «mai – continua – lo faremo». Secondo Putin, la Russia sta combattendo in Ucraina per proteggere la sua «patria» e per garantire «la vera indipendenza» al suo popolo. Mosca, infatti, – continua lo zar – è sul fronte per «proteggere il suo popolo nei nostri territori storici e nelle nuove entità costitutive della Russia», ha sottolineato riferendosi agli Oblast che la Russia sostiene di aver annesso con i referendum di fine settembre. E infine: «Ora la cosa più importante è il destino della Russia, la sua difesa è un sacro dovere verso antenati e discendenti. Lo abbiamo sempre saputo, e oggi siamo di nuovo convinti che il futuro sovrano, indipendente, sicuro della Russia dipende solo da noi, dalla nostra forza e volontà!», ha concluso.


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