Blitz ambientalisti, l’attivista di Ultima Generazione sotto inchiesta: «Il pericolo non sono io, ma i governi» – L’intervista

Simone Ficicchia ha affrontato la prima udienza a seguito dell’indagine aperta dalla procura di Pavia che ha chiesto per lui la misura della sorveglianza speciale non confermata dal pm, che ha chiesto invece “sorveglianza semplice”

«Sono stato definito socialmente pericoloso a causa delle azioni di dissenso svolte in questi mesi, ma la vera pericolosità sociale è nei governi che continuano a investire nei combustili fossili, ovvero sulla morte delle persone». Così Simone Ficicchia, il portavoce di Ultima Generazione che ha affrontato oggi la prima udienza a seguito dell’indagine aperta dalla procura di Pavia a suo carico, commenta a Open la decisione dei pm di chiedere per lui la “sorveglianza semplice” (e non “speciale”, come inizialmente richiesto). Il Tribunale di Milano si è riservato di decidere tra 30 giorni. «Se poi dovesse avere delle conseguenze, dovrò anche cambiare il mio contributo che do al movimento e alle azioni di disobbedienza civile», spiega l’attivista 20enne. Ma – ci tiene a precisare – che questo non cambierà il suo impegno nella causa ambientale e continuerà a contribuire in altri modi. A difendere in aula il giovane era l’avvocato Gilberto Pagani che ha definito «assolutamente ingiusto» il provvedimento della Questura. «Tutto questo ha un valore simbolico, è una precisa dimostrazione che lo Stato non vuole avere una soluzione effettiva per il cambiamento climatico in atto», ha aggiunto Pagani.


Cittadini si autodenunciano in solidarietà a Simone

ULTIMA GENERAZIONE / Cittadini in coda alla Questura di Milano, 10 gennaio 2022

«Abbiamo esposto le nostre ragioni nonviolente e abbiamo ricevuto ascolto da parte della corte, che valuterà le nostre ragioni», ha spiegato Simone. «Abbiamo puntato sul fatto che la crisi climatica non è opinione ma fatto scientifico ed è fondamentale al punto da rendere necessario porre un argine alle politiche dei governi», ha concluso. L’attivista, ora, auspica che tutto questo «dia valore alla lotta per il clima». Ultima Generazione, al termine dell’udienza, ha organizzato un presidio fuori dal tribunale, ampiamente partecipato da altre organizzazioni ambientaliste e da alcuni partiti politici dell’area di sinistra. A conclusione del sit-in un gruppo di cittadini presenti si è recato alla Questura di Milano per autodenunciarsi come «persone socialmente pericolose», chiedendo di essere processati come solidali con Simone Ficicchia. Tenendo in mano copia delle denunce e dei provvedimenti emessi dalla polizia durante le azioni svolte, gli attivisti hanno dichiarato: «Se Simone è un criminale, allora siamo tutti criminali. Siamo qui per autodenunciarci come cittadini e attivisti. Riteniamo sia giusto ricevere lo stesso trattamento di Simone, considerato che lottiamo per le stesse cause per avere lo stesso futuro».


OPEN / Attivisti in solidarietà a Simone Ficicchia, Milano, 10 gennaio 2022

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