Laura, Davide e Alessandro: chi sono i tre attivisti di Ultima Generazione arrestati per il Senato imbrattato – Il video

Oggi ci sarà il processo per direttissima, previsto in caso di flagranza di reato

Si chiamano Laura, Davide e Alessandro i tre attivisti arrestati ieri, 2 gennaio, per aver imbrattato la facciata di Palazzo Madama, sede del Senato a Roma. Hanno rispettivamente 26, 23 e 21 anni. Quello di ieri è stato un «gesto di disobbedienza civile», che si aggiunge ai tanti altri svolti in questi mesi, volto ad attirare l’attenzione sulla crisi climatica. Sono diverse le richieste degli attivisti, tra cui l’abbandono dei combustibili fossili. «Il Governo e la classe politica che lo sostiene li continuano a finanziare e incentivare, accelerando così il collasso eco-climatico e condannando i loro stessi concittadini a sofferenze e morte», spiega Ultima Generazione in una nota.


Oggi il processo per direttissima

Delle 5 persone fermate ieri, questi 3 sono sotto custodia e oggi, 3 gennaio, ci sarà il processo per direttissima, previsto in caso di flagranza di reato. A seguito dell’azione di protesta, sono stati molti gli esponenti politici che hanno preso posizione, condannando in larga parte quanto accaduto. Dal ministro dell’interno Matteo Piantedosi ai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana fino a Giorgia Meloni. Ma nonostante la condanna quasi unanime della politica, gli attivisti hanno fatto sapere che non si fermeranno e continueranno a opporsi. E precisano che «durante l’imbrattamento il Senato era vuoto, non volevamo colpire il Presidente come accusa La Russa».


Laura: «Continuerò a compiere azioni di disobbedienza civile»

ULTIMA GENERAZIONE / Alessandro, Laura e Davide, gli attivisti arrestati, 3 gennaio 2022

«Ho scelto e continuerò a scegliere di compiere azioni di disobbedienza civile nonviolenta perché sono disperata. Ovunque guardi vedo dissociazione, negazione, alienazione rispetto alla crisi climatica» ha dichiarato Laura dopo aver imbrattato il Senato. Ci ha tenuto poi a sottolineare che sono proprio i governi e le istituzioni ad avere il potere decisionale per avviare una transizione energetica effettiva e che per questo le azioni di protesta sono rivolte anche alle sedi istituzionali. «È, di conseguenza, proprio al governo e alle istituzioni che rivolgiamo la nostra rabbia di protesta. La perseveranza all’inazione climatica è ormai da riconoscere come volontà delle élite politiche ed economiche di scegliere deliberatamente di condannare buona parte della popolazione globale a siccità, carestie, guerre e morte». E ha concluso dicendo: «Dobbiamo riconoscere le loro responsabilità e le loro colpe».

Davide: «Sto facendo il mio dovere»

«Infrangendo delle leggi e creando del disagio, sto semplicemente resistendo a questo governo e sto facendo il mio dovere in quest’epoca di estrema importanza per l’umanità tutta», ha detto Davide, il 23enne sotto arresto. Ha deciso di imbrattare il Senato ieri perché ritiene che il governo italiano non stia facendo abbastanza per «proteggere» le giovani generazioni e quelle future. «Spesso piango e – ha concluso – ci sto male, perché per farlo devo sacrificare parte della mia vita e della mia libertà. Ma non potrei fare altrimenti».

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