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L’Anac blocca l’accordo quadro sui restauri. A rischio 44 milioni di fondi collegati al Pnrr

11 Gennaio 2023 - 15:25 Redazione
Dovevano essere restaurati 15 edifici tra Centro e Nord Italia. Oltre a questo primo lotto vacillano assegnazioni per un totale di 185 milioni di euro

La partita è probabilmente più grossa, visto che nella delibera si citano gli accordi per 100 diversi restauri (finanziati con 185 milioni di euro) da attuare nell’ambito degli obiettivi del Pnrr. Ma la decisione presa nei giorni scorsi da Anac è comunque destinata a far discutere perché, appunto, si parla di interventi di riqualificazione collegati al Piano di rinascita e resilienza: con una decisione votata lo scorso 13 dicembre l’Autorità anticorruzione ha decretato lo stop all’accordo quadro voluto da Invitalia per 15 immobili da restaurare fra Nord e Centro Italia – con un budget previsto di 44 milioni – e invitato il committente a rivedere le norme e fare una nuova gara entro 30 giorni. Nel 2021, il ministero della Cultura ha affidato a Invitalia l’elaborazione di un accordo unico per attuare restauri su tutto il territorio nazionale in tempi brevi. Peccato che la decisione abbia fatto inalberare l’Associazione Restauratori d’Italia che già quattro mesi fa ha ingaggiato una battaglia contro la scelta colpevole, come si legge nella petizione che hanno lanciato su Change.org, di escludere più del 50% dei professionisti del settore, impiegati in aziende piccole o piccolissime.

L’Anac ha dato ragione a questa interpretazione, bloccando un primo accordo, per 44 milioni. Il testo, scrive l’autorità guidata da Giuseppe Busia, «non è coerente con le finalità indicate, volte a interventi di restauro di immobili distinti non standardizzabili, ciascuno con proprie caratteristiche tecniche da sviluppare con separata progettazione», scrive Anac in un comunicato stampa. Che fa contestazioni molto dure ad Invitalia: «Anac ha contestato la violazione dei principi di libera concorrenza – si legge – trasparenza e par condicio da parte di Invitalia, con approssimazione nell’indizione della gara data la carenza di qualsiasi progettazione e definizione delle prestazioni in affidamento. Poi l’Autorità ha sollevato la mancanza di una corretta determinazione dell’importo a gara per i singoli lotti». Ora Invitalia ha 30 giorni per allinearsi alle indicazioni ricevute.

In evidenza: Foto di archivio | Ansa

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