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La caccia al cinghiale tra le strade di Genova: i tre esemplari abbattuti dalle Guardie Regionali

12 Gennaio 2023 - 07:29 Redazione
genova caccia cinghiale guardie forestali
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I cacciatori si rifiutano di sparare tra le case. In campo gli uomini della provincia. Mentre gli animalisti protestano

Mentre a Roma finisce nei guai un uomo che voleva colpirli con arco e frecce, a Genova la caccia al cinghiale si svolge più o meno tutti i giorni. I protagonisti sono le guardie regionali. Che intervengono dopo le segnalazioni dei cittadini. E colpiscono gli ungulati con proiettili soporiferi. Per poi abbatterli. A raccontare la giornata tipo della caccia al cinghiale a Genova è oggi l’edizione locale di Repubblica. Che racconta come dal safari cittadino si sono tirati indietro i cacciatori: «Sparare tra le case? Non siamo mica matti». Nel capoluogo ligure gli animali fanno scorribande da anni. Il numero di ungulati urbani è tra i più alti d’Italia. Dai monti si infilano tra i quartieri e arrivano fino al mare. Sempre a caccia di cibo. Mentre catturarli per poi riportarli nell’entroterra è inutile.

La cattura

O meglio: costituirebbe un reato («immissione illecita di fauna selvatica»). E loro il giorno stesso tornerebbero indietro. Per questo l’unica soluzione è abbatterli. Anche se in città c’è chi si lamenta. Soltanto ieri tre interventi delle Guardie Regionali. Il primo su richiesta del personale di volo: un cinghiale gironzolava sul rettilineo dell’aeroporto. Arrivato molto probabilmente a nuoto dal torrente di Pegli. A causa sua la direzione valutava di sospendere partenze e arrivi. L’intervento arriva a metà mattinata. Una guardia regionale gli lancia una focaccia che lui mangia tutto contento. Poi si avvicina il collega con la carabina. Spara un dardo al sonnifero. L’animale si addormenta e viene abbattuto con una pistola a proiettile captivo. Ovvero quelli usati nelle macellerie. Prima un veterinario aveva controllato che fosse incosciente.

Gli interventi

Altri due interventi nel pomeriggio. Alle 14,30 in via San Bartolomeo del Fossato a Sampierdarena. Nei giardini pubblici, accanto alla giostra per bambini, l’ungulato distrugge una recinzione ed entra in un cortile alla ricerca di spazzatura. A 50 metri c’è una scuola elementare. L’animale viene colpito e addormentato. E portato via così, perché si temono le proteste degli ambientalisti: «Se fanno casino e l’animale si sveglia sono guai». L’ultimo colpo arriva in serata. Sulla A12 Genova-Livorno, nel tratto tra Rapallo e Recco. L’animale si trova in un’aiuola spartitraffico. Viene colpito con una carabina calibro 38. «I cinghiali non sono animali tendenzialmente aggressivi. Ma in città possono essere molto pericolosi», spiega al quotidiano Andrea Marsan, biologo della fauna selvatica e docente all’Università di Genova.

L’esperto e le proteste

«Appartengono alla selva, appunto: vengono in città se noi li attiriamo col cibo, volontariamente o meno. Una volta che hanno imparato a mangiare, l’equilibro è rotto. Abbatterli diventa purtroppo necessario». Nel 2021 le Guardie Regionali di Genova e provincia ne hanno uccisi 787. Ovvero circa un paio al giorno. Circa 500 solo in città. Filippo Frosio è una delle 14 guardie regionali: «Purtroppo è necessario. Spiace prendersi gli insulti degli animalisti». Sabato 14 gennaio proprio a Genova è in programma una manifestazione degli ambientalisti di Gaia Animali e Ambiente. Protesteranno contro la legge del governo Meloni sugli abbattimenti della fauna selvatica.

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