Bonus benzina 200 euro per i lavoratori privati nel 2023: come funziona e chi può chiederlo

Si tratta di uno sconto che i datori di lavoro possono offrire ai loro dipendenti. L’incentivo non concorre alla formazione del reddito

Nel Decreto trasparenza il governo Meloni ha prorogato il bonus benzina da 200 euro per i lavoratori privati. Inizialmente previsto fino a marzo, ora la scadenza è a dicembre 2023. La norma è la replicazione del contributo messo in campo dal governo Draghi con il decreto legge n. 21 del 21 marzo 2023. Si tratta di uno sconto pari a duecento euro che i datori di lavoro possono offrire ai loro dipendenti. L’incentivo economico non concorre alla formazione del reddito. Quindi non si pagano le imposte. Lo sconto è deducibile ai fini Irpef ed Ires. La platea dei beneficiari include solo i lavoratori dipendenti. I buoni possono essere corrisposti da subito, senza necessità di accordi contrattuali, e valgono per benzinagasolioGpl e metano, ma anche per la ricarica di veicoli elettrici.


Le modalità di erogazione

Il lavoratore non deve presentare richieste per il bonus. Non ci sono requisiti, condizioni contrattuali o limiti di reddito. L’incentivo è potenzialmente rivolto a tutti i lavoratori dipendenti. Ma saranno l’azienda o il datore di lavoro a stabilire a chi attribuirlo. La circolare 27/E dell’Agenzia delle Entrate, che si riferisce al bonus Draghi, chiarisce che «al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di euro 200 per uno o più buoni benzina ed un valore di euro 258,23 per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina)».


Le regole dell’AdE

Ovvero, se un lavoratore dipendente beneficia di buoni benzina per euro 100 e altri benefit per 300 euro, l’ultima somma sarà sottoposta a tassazione ordinaria. Se invece il valore dei buoni benzina è pari ad euro 250 e quello degli altri benefit è pari ad euro 200, l’intera somma di euro 450 non concorre alla formazione del reddito del lavoratore dipendente. E questo perché l’eccedenza di euro 50 relativa ai buoni benzina confluisce nell’importo ancora capiente degli altri benefit di cui all’articolo 51, comma 3, del TUIR.

Fringe benefit o buoni carburante

L’impresa che decide di aderire all’iniziativa del bonus benzina da 200 euro può scegliere tra due diverse modalità di erogazione:

  • come fringe benefit, ovvero come compenso erogato sotto altra forma rispetto al denaro. Il limite di importo esentasse è fissato per legge a euro 258, 23;
  • come buono benzina vero e proprio: può essere erogato entro il 31 dicembre 2023 senza necessità di preventivi accordi contrattuali.

I buoni benzina possono essere erogati anche per finalità retributive. In questo caso l’erogazione deve avvenire nell’anno in corso e in «esecuzione dei contratti aziendali o territoriali». E rispettando la normativa prevista, per i premi di risultato.

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