Alleanze Pd, Calenda contro Bonaccini. «No a fritto misto populista». La replica del candidato alla segreteria dem

Il botta e risposta su Twitter tra il leader di Azione e il candidato alla segreteria dem: «Caro Carlo, prenditi mezz’ora e vienimi ad ascoltare alla prossima iniziativa»

«Visto che ti interessa tanto occuparti del Pd prenditi mezz’ora, vienimi ad ascoltare alla prossima iniziativa, così giudicherai ciò che dico, non ciò che titolano». Stefano Bonaccini invita il leader di Azione Carlo Calenda a non soffermarsi sui titoli dei giornali e ascoltare quale sia il suo progetto, magari venendo a un suo incontro. Lo scontro è nato su Twitter dopo la pubblicazione di un’intervista in cui il candidato alla segreteria del Partito democratico lascia le «porte aperte» ai rientri di D’Alema e Bersani e a un’eventuale alleanza del M5s, qualora dovesse vincere la corsa contro Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De MIcheli. Il suo Pd dovrà «riscoprire la vocazione maggioritaria, che è il contrario dell’autosufficienza: le alleanze sono indispensabili», dice il presidente della Regione Emilia-Romagna. Generando il malumore di Calenda, leader di Azione, che non sarebbe interessato all’alleanza «larga» con il Pd. «Bersani, D’Alema, M5S, De Luca e Emiliano», fa la lista il leader di Azione, «l’involuzione di ⁦ Bonaccini verso il “fritto misto populista” è un problema per tutti i riformisti, perché riduce la possibilità di alleanze a zero. Occorre procedere spediti verso la costruzione del partito unico libdem». Il candidato alla segreteria dem lo invita a leggere tutta l’intervista, o prendersi una mezz’ora per ascoltare le sue proposte. E Calenda replica: «Stai dunque smentendo il rientro di D’Alema e Bersani e l’alleanza con il M5S? Perché ciò è importante non solo per il Pd, ma per la possibilità di alleanze con noi. Sono molto felice di questa notizia che chiude la stagione del campo largo».


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