Il cardinale Becciu beccato dalle Iene, il processo sui soldi e quella registrazione rubata col Papa: «Ora mi vuole bene… dopo la morte di Benedetto lo dobbiamo amare»

Il cardinale a processo in Vaticano per lo scandalo sui fondi per l’affare del palazzo di Londra prova a negare tutte le accuse. E sul rapporto col Papa garantisce: «Ora è bello»

Sulle accuse di essersi arricchito assieme ai suoi famigliari con i fondi della Segreteria di Stato vaticana, il cardinale Angelo Becciu cerca di usare parole quanto più nette possibili al microfono di Antonino Monteleone alle Iene, nel servizio che andrà In onda questa sera 17 gennaio su Italia1. Ma è sul rapporto con Papa Francesco, dopo la controversa registrazione della telefonata con il pontefice, che il cardinale appare più in difficoltà, pur cercando di assicurare che con Bergoglio ormai c’è un legame a tratti speciale. «È falso – dice Becciu alle Iene – Io non ho mai usato i denari per i miei famigliari, anzi. E poi, se volete andate lì e intervistate il vescovo e lui vi dirà come quei soldi sono e saranno utilizzati…in una casa che devono costruire per la carità, ma ai familiari no. Anzi, ho fatto un prestito dei miei soldi personali e ne ho lasciato metà a loro. Ho fatto centomila per l’opera, che stanno facendo per gli emigranti, per i disoccupati, di ragazze con problemi sociali. Quindi è falso». Becciu si fa gelido invece quando le domande passando al caso di Cecilia Marogna, imputata anche lei nel processo a proposito delle accuse sui soldi per il pagamento di un riscatto per la liberazione di una suora colombiana: «Ho già trattato di questo nel processo, ed è un argomento molto delicato. E quello non lo voglio toccare per niente. Lì c’è una materia di segreto e non doveva essere per niente toccato».


Il rapporto paterno col Papa

A proposito poi della vicenda della telefonata registrata con il Papa, Becciu ribadisce di aver già spiegato tutto al pontefice: «Mi ha capito e tutto finisce lì». Certo ci sarebbe quella frase in cui dice «Il Papa mi vuole morto» emersa dalle chat in famiglia, su cui il cardinale ha una sua versione di complessa interpretazione: «No, questo ve lo dico, per noi c’è una prova, è sempre una morte. Ma per poter resuscitare. Il Papa alla fine mi vuole bene. Abbiamo un rapporto speciale. Di tanto in tanto vado, parliamo, e…con la morte di Papa Benedetto. Ecco, adesso abbiamo un Papa e questo è il Papa della Chiesa e noi dobbiamo amare questo Papa. Non possiamo sognare un Papa del futuro o rimpiangere chi c’era prima. Per dire che il rapporto con il Papa è bello». A Becciu viene quindi chiesto se abbia mai pensato di aver perso del tutto la fiducia del Papa: «Beh, è chiaro. Non è facile sentirsi dire dal Papa ci sono queste accuse nei tuoi confronti. Però io l’ho presa come un figlio che si vede non capito dal proprio padre e viene mandato via dalla propria casa ma che non perde la speranza che il padre prima o poi capisca che ci sono state delle accuse false e che lo riabbracci»


Il caso Perlasca

Becciu infine torna a smentire gli audio di monsignor Perlasca: «Non c’è niente di vero», sull’ipotesi che Perlasca sia stato usato. E poi aggiunge: «Beh, l’ha detto lui, l’ha ammesso lui». Per quanto riguarda il ruolo dell’ex componente della Commissione Cosea, Francesca Immacolata Chaouqui, Becciu conclude: «Mi si tocca un tasto doloroso. Sto venendo proprio ora dalla chiesa, ero lì a confessare. Dobbiamo avere sempre un cuore misericordioso, io, questa signora, io ho pietà di lei. Misericordia».

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