Tavolo sulle pensioni, Calderone: «Non ho avuto la piattaforma dei sindacati». La Cgil: «Presentata nel 2021»

Nel corso della mattinata i sindacati hanno formalizzato nuovamente l’invio delle proprie proposte. La ministra del Lavoro: «L’incontro di oggi non è stato organizzato per dare risposte»

Le pensioni sono (da sempre) uno dei temi prioritari su cui governo e sindacati devono confrontarsi per trovare una quadra, che al momento sembra non arrivare. La ministra del Lavoro, Marina Calderone, punta a promulgare entro l’estate una riforma complessiva che possa mettere fine alla “stagione” degli interventi «a tampone», inseriti in ogni legge di stabilità per superare lo scoglio Fornero. A tal proposito, stamattina si è aperto ufficialmente il cantiere previdenziale al tavolo del ministero del Lavoro dove la titolare del dicastero, insieme al sottosegretario al lavoro Claudio Durigon e il sottosegretario all’Economia Federico Freni, ha incontrato i segretari generali di Cigl, Cisl e Uil che chiedono delle risposte sui tempi e sulle relative risorse destinate alla riforma del sistema pensionistico. Un incontro, quello di Via Flavia, che ha provocato non poche polemiche. Il primo momento di tensione con l’esecutivo arriva quando il segretario di Uil, Pierpaolo Bombardieri, chiede una serie di chiarimenti sulla piattaforma unitaria dei sindacati sulla riforma delle pensioni. A lui risponde la ministra Calderone: «Faccio notare che voi non avete mai mandato ufficialmente la vostra piattaforma, al contrario di altri oggi seduti al tavolo». Contattata da Open la Cgil dichiara che la piattaforma all’interno della quale si trova una proposta “articolata e unitaria” per la riforma del sistema previdenziale e il superamento della Legge Fornero «è stata presentata da Cisl, Uil, Cgil nel 2021». Per questo motivo «non si tratta di una proposta nuova o riservata. Nello stesso incontro che c’è stato con la premier Meloni a palazzo Chigi – continuano i sindacati – subito dopo la nomina a presidente del Consiglio, era già stata citata, ma non consegnata perché non era quella la sede per consegnarla. Tuttavia, nel 2021 era stato mandata anche formalmente. L’appuntamento di oggi sembrava una consultazione generale, se poi vogliamo entrare nel merito siamo pronti». Oggi però, almeno all’apertura del tavolo, il documento non era stato nuovamente inviato ed è su questo che insistono dal ministero del Lavoro.


La replica del ministero

«Il punto è che – spiegano direttamente dal ministero del Lavoro – se vogliamo fare un discorso sulle proposte avanzate in quella occasione era necessario ribadire alle sigle sindacali che la formalizzazione della loro piattaforma non era arrivata al ministero». Tuttavia, questo «non era un incontro per dare risposte, bensì era un tavolo di ascolto. Formalmente la richiesta non era arrivata, ma la ministra Calderone sa benissimo dell’esistenza della piattaforma», ribadiscono da via Flavia. Nel corso della mattinata i sindacati hanno comunque nuovamente formalizzato il loro documento di proposte alla ministra. «L’obiettivo è naturalmente dare risposte, ma quella non era la sede per farlo: era un primo tavolo di ascolto».


Le prossime tappe

Il prossimo incontro è previsto per l’8 febbraio, con un tavolo verticale dedicato alle misure per giovani e donne. Si proseguirà poi con tavoli settimanali «per arrivare velocemente alla definizione della riforma». Per farlo, spiega Calderone, serve un quadro chiaro e stabile di norme: «Uno degli obiettivi principali – ha spiegato la ministra – sarà quello di assicurare la possibilità di lasciare prima il lavoro revisionando le pensioni sperimentali come la cosiddetta Opzione Donna, puntando al contempo sul potenziamento della previdenza complementare con un’azione di vera e propria educazione previdenziale mirata a rendere più adeguati gli assegni pensionistici». Nell’agenda della ministra anche i meccanismi di staffetta generazionale al fine di favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro «senza disperdere il patrimonio di competenze dei più anziani con una cooperazione virtuosa fra Stato e Imprese per favorire il ricambio generazionale», conclude. Il clima comunque non è dei più rosei. Particolarmente scettico Maurizio Landini: «bisogna dire quante risorse ci si mettono e dire se la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil è o no la base del confronto. Vogliamo che il confronto si concluda – ha aggiunto – entro aprile perché è dentro il Def che si decide se nei prossimi anni ci sono o no le risorse per fare la riforma che stiamo chiedendo»

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