Manovra, Italia promossa a metà: l’Ue boccia il governo su Pos, pensioni e contante, ma «raccomandazioni complessivamente rispettate»

La premier Giorgia Meloni soddisfatta per il giudizio di Bruxelles. Ma su lotta all’evasione fiscale e riforme strutturali la Commissione chiede uno sforzo maggiore

L’Italia rispetta complessivamente le raccomandazioni per il 2023, ma ci sono alcune misure «non in linea» con quanto richiesto dall’Ue sulla lotta all’evasione fiscale. È un giudizio negativo, almeno in parte, quello della Commissione europea che ha valutato il documento di finanza pubblica presentato dal governo Meloni alle istituzioni comunitarie. L’innalzamento del tetto alle transazioni in contanti, che invece di abbassarsi a mille euro passerebbe da 2 a 5mila euro, viene bocciato. E così anche la cancellazione delle cartelle esattoriali inferiori ai mille euro, che viene considerata «equivalente a un condono». E poi il limite a 60 euro per le transazioni con il Pos, sotto al quale gli esercenti possono rifiutarsi di accettare il pagamento elettronico, che ora il governo vorrebbe abbassare a 40 euro ma nella sostanza poco cambia. Infine, «il rinnovo, con criteri di età più severi, nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato scaduti a fine 2022». Nella sua valutazione, la Commissione ha ricordato gli impegni presi dall’Italia negli ultimi giorni, e le sollecitazioni delle istituzioni europee per «ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l’efficienza del sistema». Nell’ottobre 2021, l’esecutivo Draghi aveva presentato un progetto di legge delega per soddisfare le richieste dell’Unione europea, in cui erano inseriti i principi chiave per una riforma del sistema fiscale italiano. «Tuttavia la legge delega non è stata approvata dal Parlamento», ricorda Bruxelles. «Il progetto di bilancio prevede misure che non sono coerenti con le precedenti raccomandazioni specifiche per il Paese» scrive, in sintesi, la Commissione, sottolineando che l’Italia «non ha ancora compiuto progressi per quanto riguarda la parte strutturale delle raccomandazioni di bilancio contenute nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022» e invitando il governo ad agire.


La reazione italiana

Nonostante il giudizio negativo su alcune misure, la valutazione dell’Ue è generalmente positiva. «La bozza di bilancio dell’Italia rispetta le raccomandazioni dell’Ue per il 2023», scrive il vice presidente della Commissione Ue Dombrovskis, «l’Italia dovrebbe tuttavia tenere sotto controllo la spesa corrente, mantenere il ritmo delle riforme e degli investimenti, e indirizzare meglio le misure energetiche». Anche la presidente del Consiglio ha commentato il giudizio dell’Ue. «Siamo particolarmente soddisfatti del giudizio espresso dalla Commissione europea sulla legge di bilancio – ha fatto sapere la premier Giorgia Meloni – una valutazione positiva che conferma la bontà del lavoro del governo italiano, sottolinea la solidità della manovra economica e ribadisce la visione di sviluppo e crescita che la orienta». Da Bruxelles, è il commissario italiano all’Economia Paolo Gentiloni a spiegare la portata dei rilievi posti dalla Commissione sulla manovra italiana. «Ci possono essere alcune misure specifiche che possono riguardare o aver riguardato obiettivi del Pnrr e che bisogna evitare di contraddire, capovolgere», dice il commissario riferendosi ai pagamenti digitali, ma poi sottolinea come in generale quello presentato sia un «giudizio complessivo positivo, con alcuni rilievi critici». Anche il ministro italiano all’Economia, Giancarlo Giorgetti vede il bicchiere mezzo pieno. «La Commissione ha promosso la nostra manovra giudicandola “in linea”, siamo nella metà dei paesi europei che sono dalla parte giusta», ha commentato il ministro, «abbiamo smentito i gufi nazionali: serietà e responsabilità pagano e continueranno a essere alla base di ogni nostra decisione».


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