48 ore allo sciopero dei benzinai. L’appello di Urso: «Revocate l’agitazione. Danneggia i cittadini»

Il fermo dei distributori è previsto dalle 19 di martedì 24. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy vuole convincere la categoria a disdirlo

Per Adolfo Urso, lo sciopero dei benzinai previsto per le giornate del 25 e 26 gennaio non s’ha da fare. «Danneggia i cittadini» ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy intervistato da Maria Latella al Caffè della Domenica, su Radio24, chiedendo alle associazioni di categoria di revocare la mobilitazione. «C’è un tavolo di confronto che terremo aperto in maniera continuativa finché non ci sarà un riordino del settore» ha aggiunto Urso, menzionando presunte «zone d’ombra che danneggiano chi lavora in piena onestà», ovvero, continua il ministro, la grandissima maggioranza dei benzinai. Da giorni la categoria è in subbuglio per la decisione del governo – tramite il decreto trasparenza – che dal 15 gennaio obbliga i rivenditori di carburanti a esporre il prezzo medio regionale vicino a quello applicato dal punto vendita. Percepita come una mancanza di fiducia nel loro operato. Urso ne ribadisce l’importanza: «L’esposizione del cartellone aiuterà i consumatori a scegliere». Pare ormai certo che il governo farà sviluppar un’app che i consumatori potranno usare per monitorare i prezzi della benzina e consultare il prezzo medio. Il tutto anche se di applicazioni così ne esistono molte già disponibili sul mercato che il governo dovrebbe far sviluppare.


La scelta di terminare lo sconto sulle accise

La questione ha avuto inizio con la scelta dell’esecutivo di non rinnovare lo sconto sulle accise voluto dal governo Draghi a marzo 2022 per rispondere all’aumento dei prezzi esasperato dalla guerra in Ucraina. Una misura a pioggia dal costo di circa un miliardo di euro al mese. Scelta che Urso rivendica: «La riduzione delle accise è stata fatta in un momento straordinario e a tempo, ma ha portato beneficio soprattutto ai più abbienti», ha dichiarato a Radio24. «Noi – ha aggiunto Urso – abbiamo invece deciso di destinare le risorse a disposizione per i meno abbienti, alle imprese e alle famiglie, soprattutto quelle più numerose. Nei momenti di crisi si aiutano i più deboli». Nel frattempo, gli automobilisti si preparano allo stop dei distributori. Pressate dal governo, le sigle sindacali hanno ridotto la durata dello sciopero, che inizialmente avrebbe dovuto estendersi per 60 ore. Ma grazie anche ad alcune concessioni del Mimit si protrarrà per 48 ore, a partire dalle ore 19 del 24 gennaio. A chiudere saranno anche i self service, mentre potrebbero rimanere aperte le pompe gestite direttamente dalle compagnie petrolifere.


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