Giorno della memoria, l’accusa del premier polacco a Putin: «Costruisce nuovi campi»

Accuse che arrivano il giorno dopo la decisione del sito museale di Auschwitz-Birkenau di non invitare la Russia alle commemorazioni

«Vladimir Putin costruisce nuovi campi» di concentramento. Lo ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki in occasione del Giorno della Memoria dell’Olocausto. Accuse che arrivano dopo la decisione del sito museale di Auschwitz-Birkenau di escludere la Russia dal ricordo delle vittime della Shoah nel lager nazista tedesco a seguito dell’invasione russa in Ucraina. «Ancora una volta, persone innocenti vengono uccise in massa in Europa. La Russia, incapace di conquistare l’Ucraina, ha deciso di distruggerla. Lo vediamo ogni giorno, anche mentre siamo qui. E quindi è difficile stare qui oggi», ha detto il direttore del memoriale del lager nazista, Piotr Mateusz Andrzej Cywinski, durante le celebrazioni dell’anniversario della liberazione di Auschwitz alla quale, per la prima volta, non sono stati invitati i rappresentanti russi. Un gruppo di sopravvissuti, al collo i fazzoletti a righe a ricordare le divise degli internati, hanno ascoltato Cywinsky che non ha usato giri di parole: «I distretti di Wola, Zamojszczyzna, Oradour, Lidice ora portano nomi diversi: Bucha, Irpin, Hostomel, Mariupol e Donietsk. Simile megalomania malata, simile brama di potere. E miti quasi identici dell’eccezionalità, della grandezza, del primato… ma scritti in russo», ha concluso. «Ho paura quando seguo le notizie che arrivano dall’Est sulla guerra. L’esercito russo, che ci ha liberato qui, ora fa la guerra in Ucraina. Come mai?», si è chiesta invece Zdzisława Włodarczyk, deportata ad Auschwitz a 11 anni, mentre rabbini e sacerdoti pregavano e venivano deposte corone di fiori e candele davanti al crematorio numero IV e nel cortile del Blocco 11.


La condanna di Mosca per il mancato invito della Russia a Auschwitz

In queste ore è arrivata anche l’accusa del capo rabbino della Russia, Berel Lazar, che ha condannato la decisione del sito museale di Auschwitz-Birkenau di non invitare Mosca alla cerimonia per il Giorno della Memoria nel campo di concentramento, liberato dall’Armata Rossa nel 1945, dove furono sterminate oltre un milione di persone, ebrei, rom, oppositori, prigionieri di guerra sovietici, polacchi. «Non è la prima volta, sfortunatamente, che la Russia non viene invitata a Oswiecim», ha affermato Lazar, citato dall’agenzia Tass, riferendosi alla cittadina polacca dove era situato il campo di sterminio. «Per noi è sicuramente un’umiliazione perché conosciamo e ricordiamo perfettamente il ruolo dell’Armata Rossa nella liberazione di Oswiecim e nella vittoria contro il nazismo». «Per il nostro popolo – ha aggiunto il rabbino capo – il ruolo della Russia, dell’Unione Sovietica, è stato a quel tempo decisivo. Non c’è posto per questi giochi politici nel Giorno della Memoria».


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