Dl Milleproroghe, spunta l’emendamento del governo sulle plusvalenze: nuove regole per le società sportive

Le modifiche del governo punta a «restringere la possibilità di ripartizione delle plusvalenze» nei bilanci

Tra i 23 emendamenti al decreto Milleproroghe nel pacchetto presentato dal governo ce n’è anche uno sulle plusvalenze nelle società sportive. Come riporta la relazione tecnica, viene eliminata la possibilità per le squadre di spalmare le plusvalenze in cinque anni, nel caso in cui il tesserato sia stato in società per un solo anno, «rientrando pertanto – riporta la relazione del governo – nella condizione generale del possesso triennale». Nei casi invece concessi per la ripartizione della plusvalenza su cinque anni, l’emendamento ne «limita l’ammontare alla sola quota parte proporzionalmente corrispondente al corrispettivo in denaro». Gli interventi in materia fiscale per le società sportive, continua la relazione tecnica sugli emendamenti, punterebbe in sostanza a limitare gli abusi contabili, «mirano a restringere la possibilità di ripartizione delle plusvalenze ai fini della determinazione del reddito, determinando potenziali effetti positivi in termini di gettito prudenzialmente non quantificato». All’esame nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato ci sono poi una serie di proposte dalle multe, agli esami di Stato, fino agli incarichi dirigenziali affidati a pensionati. Sulle multe, per esempio, il governo chiede di allungare al 31 marzo il termine dato ai Comuni per poter aderire allo stralcio delle cartelle, per quanto riguarda i tributi locali non riscossi tra il 2000 e il 2015 ormai entrati in ruolo e sotto i mille euro. Per quanto riguarda gli incarichi dirigenziali per soggetti pensionati, il governo offre la possibilità fino al 2026 di affidare ruoli di vertice in enti e aziende nazionali a chi è andato in pensione, anche con retribuzione e in caso di conferimento da parte di organi costituzionali.


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