Pamela Prati e Mark Caltagirone, comincia il processo alle agenti Perricciolo e Michelazzo: «Chiesto l’affido ai servizi sociali»

Ieri la prima udienza: l’imprenditore usato per creare la falsa identità e la madre del bimbo presunto figlio davanti al giudice

Il tribunale monocratico di Roma ha celebrato ieri la prima udienza del processo a Pamela Perricciolo ed Eliana Michelazzo. Sono le due ex agenti dell’attrice Pamela Prati, imputate per sostituzione di persona per aver creato la farsa di Mark Caltagirone. La storia comincia nel 2018, quando all’attrice viene presentato il personaggio dalle due agenti. A dicembre Prati annuncia di essere pronta a sposarlo. Ma subito nascono dubbi sull’esistenza del presunto imprenditore, che avrebbe anche un figlio in affido di nome Sebastian. Nel maggio 2019 la stessa Prati ammette di essere stata vittima di un romance scam. Ovvero di essere stata raggirata da Michelazzo e Perricciolo. Che avrebbero inventato l’esistenza dell’uomo allo scopo di scatenare clamore mediatico nei confronti della loro assistita.


La storia

L’accusa nei confronti delle due agenti della Aicos Management è quella di avere, in concorso tra loro, spacciato la persona di Marco Di Carlo per Mark Caltagirone. Per promuovere la partecipazione di Prati a show televisivi e interviste sui rotocalchi. Utilizzando le immagini di Di Carlo. E non solo: le due agenti avrebbero usato anche le immagini di Simone N., minorenne all’epoca dei fatti, per interpretare la parte del figlio di Caltagirone. Utilizzando le immagini del ragazzino per il personaggio di Sebastian. Il 30 maggio 2019 Di Carlo ha presentato denuncia. 49 anni, titolare della M Group, ha spiegato di aver conosciuto tempo prima Prati ma di non averla mai frequentata. La mamma di Simone, che ha denunciato successivamente, aveva invece conosciuto Michelazzo e Perricciolo nel 2012: erano clienti del parrucchiere dove lavorava. Poi ha visto in tv la foto del figlio spacciato per un’altra persona. Da lì l’iniziativa giudiziaria. Che ieri ha visto il suo inizio.


L’udienza

La prima udienza ha visto il pm Mario Pesci circostanziare l’accusa: «Il tutto è avvenuto per dare un volto al presunto promesso marito della signora Prati per confermare una storia poco credibile», ha denunciato l’imprenditore che, suo malgrado, si è trovato a interpretare il ruolo di Mark Caltagirone. A lui, racconta oggi l’edizione romana di Repubblica, è stata rubata una foto dal profilo social: «Era un selfie con mia figlia che avevo fatto e postato per la festa del papà». Il figlio della parrucchiera invece è stato convinto a recitare la parte del figlio di Caltagirone per una presunta fiction. «Quello che credevamo fosse il copione di una fiction in realtà era il materiale utilizzato per creare il finto bambino in affido nel caso della signora Pamela Prati e del suo fidanzato Mark Caltagirone», ha detto la madre. Ora il giudice deciderà se le due agenti sono da condannare. Una delle due, Perricciolo, ha chiesto l’affido ai servizi sociali presso la Croce Verde di Fermo nelle Marche.

Leggi anche: