Tariffe rincarate sui contratti Tim e Wind? L’utente può recedere senza costi. Lo dice l’Unione europea

Il chiarimento del commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton, in risposta all’interrogazione dell’eurodeputato di FdI Denis Nesci

Le condizioni contrattuali di Tim e WindTre subiranno rincari a causa dell’inflazione. Ma niente paura: i clienti potranno decidere di rescindere i loro contratti coi gestori senza incorrere in costi aggiuntivi. Almeno questo è quello che ha indicato il commissario Ue al Mercato interno, Thierry Breton. «Tim e WindTre hanno modificato le loro condizioni contrattuali introducendo un meccanismo di adeguamento automatico delle tariffe in base all’inflazione. A norma dell’articolo 105, paragrafo 4, della direttiva 2018/1972, gli utenti finali hanno il diritto di risolvere il contratto, senza incorrere in alcun costo ulteriore», ha affermato il commissario francese in risposta ad un’interrogazione dell’eurodeputato di FdI, Denis Nesci.


Breton ha poi aggiunto che la Commissione europea «seguirà attentamente gli sviluppi e le tendenze del mercato», in relazione alla modifica delle tariffe. L’obiettivo è quello di «individuare il prima possibile le pratiche abusive che potrebbero tradursi in una violazione dei diritti degli utenti finali» o «avere un impatto negativo sul mercato interno». La risposta della Commissione è stata accolta con soddisfazione da Nesci. Secondo quanto riporta Ansa, l’eurodeputato l’ha definita «un ottimo risultato», perché – a suo dire – «certifica la massima attenzione sugli sviluppi del mercato tariffario, al fine di individuare, il prima possibile, le pratiche abusive delle compagnie di telecomunicazione, che potrebbero tradursi in una violazione dei diritti dei consumatori».


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