Terremoto in Turchia, i morti superano quota 14 mila. Salvato un bambino rimasto 80 ore sotto le macerie

Il presidente Erdogan fornisce i dati aggiornati sul numero delle vittime. La mattina del 9 febbraio, si contano quasi 64 mila feriti. Dichiarato lo stato di emergenza «per combattere chi abusa del sisma»

Il bilancio del terremoto che ha colpito Turchia e Siria è catastrofico. Mentre è più complesso ottenere dati ufficiali da Damasco, Ankara comunica i numeri delle vittime aggiornate a questa mattina, 9 febbraio. È lo stesso Recep Tayyip Erdogan a leggere il bollettino, in un punto stampa organizzato nella città di Gaziantep: i morti sono 14.014, a cui si aggiungono 63.794 feriti. La corsa per cercare di raggiungere gli ultimi sopravvissuti rimasti sotto le macerie ha coinvolto squadre di soccorso arrivate in Turchia da ogni parte del mondo. Dopo circa 80 ore dalle scosse che hanno superato la magnitudo di 7, un bambino di due anni è stato trovato vivo sotto le macerie di un palazzo di quattro piani crollato nel distretto di Elbistan, nella provincia di Kahramanmaras. Questa e le altre nove province colpite dal sisma sono entrate sotto lo stato di emergenza imposto dal presidente turco: «Darà l’opportunità di intervenire contro chi ricicla denaro e gli eversori che abusano della situazione in Turchia e si dedicano alla corruzione nel commercio», ha detto Erdogan nell’intervento a Gaziantep. A infondere speranza per i salvataggi il capo della squadra di ricerca e soccorso internazionale del Regno Unito in Turchia, David O’Neill. A Sky News, ha dichiarato: «Stiamo ancora trovando vittime vive. È sorprendente, ma è incoraggiante il modo in cui questi edifici sono crollati. Le persone che sono state recuperate ieri erano molto disidratate, leggermente ipotermiche a causa delle condizioni estremamente fredde qui. Sono ancora vive».


Il discorso di Erdogan da Gaziantep

Gli ultimi video dei salvataggi a tre giorni dal sisma

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